Un italiano, Luca Maestri, sarà Chief Financial Officer (Cfo) di Apple, sostituendo Peter Oppenheimer che andrà in pensione a settembre dopo 18 anni in azienda.
Luca Maestri, romano, 49 anni, laureato alla Luiss, è entrato nell’azienda co-fondata da Steve Jobs a marzo 2013 e attualmente ricopre il ruolo di Corporate Controller di Apple, in pratica il controllore dei conti economici globali dell’azienda. In pratica riporterà direttamente al ceo Tim Cook e sarà il custode degli oltre 100 miliardi di dollari di liquidità della Apple.
Prima di arrivare a Cupertino, Maestri, che parla fluentemente italiano, inglese e portoghese, ha lavorato in tre grandi multinazionali, Gm, Nokia-Siemens e Xerox. Dopo la laurea alla Luiss di Roma, è approdato alla General Motors, dove è restato 20 anni, facendo il globetrotter tra Usa, America del Sud, Europa e Asia. Per il gigante dell’auto di Detroit ha gestito la joint venture tra Gm e Fiat e il rilancio delle attività. Sempre in Gm è stato membro del team che ha creato le attività regionali nell’Asia-Pacifico, inclusi investimenti nel manifatturiero in Cina e Tailandia. Successivamente è stato direttore finanziario del team che ha ristrutturato le operazioni in Brasile e Argentina garantendone il ritorno alla redditività. Il suo ultimo ruolo in Gm è stato quello di direttore finanziario per tutte le operazioni del gruppo auto in Europa, che spaziavano in oltre 45 Paesi con ricavi netti annuali per circa 40 miliardi di dollari. Successivamente ha ricoperto il ruolo di Cfo di Xerox e Nokia Siemens Networks. Ora sarà lui a gestire le finanze di Apple, svolgendo un ruolo di altissima responsabilità. Cook ha fatto gli auguri al nostro connazionale: “Sono sicuro che sarà un grande Cfo per la nostra azienda“.
Maestri comincerà la transizione verso la carica di Cfo già a partire dal prossimo giugno.
Ambizioso, perfezionista e molto riservato, Maestri affronta ora la sfida più difficile della sua carriera. Quando è approdato all’azienda di Cupertino, i report di stampa ne hanno messo in evidenza il profilo cosmopolita e gli americani hanno apprezzato il suo spirito di riservatezza.
Nel frattempo maturerà la graduale uscita di scena di Oppenheimer, che era entrato in Apple nel 1996, per poi diventare Cfo otto anni dopo. Anche per lui non sono mancate le parole di approvazione di Tim Cook: “Peter ha lavorato come Cfo negli ultimi 10 anni, quando il fatturato di Apple è cresciuto da 8 a 171 miliardi di dollari, lasciando il segno in tutto il mondo. La sua guida, la sua leadership e la sua esperienza sono state fondamentali per il successo di Apple, non solo nell’ambito finanziario, visto che Peter ha collaborato anche in altre attività, assistendo l’azienda in ogni momento. Peter è anche un caro amico, su cui ho potuto sempre contare. Come previsto, per la sua professionalità ha già pensato ad ogni minimo dettaglio per la sua successione e per garantire ad Apple un futuro ancora migliore”.
Intanto Oppenheimer, 51 anni, è entrato ieri nel board of directors di Goldman Sachs.