IL SERVIZIO

Apple Pay debutta in Cina, guanto di sfida ad Alibaba

Disponibile da oggi, il sistema è attivo grazie alla collaborazione con UnionPay. Si punta a battere la concorrenza del colosso dell’e-commerce che oggi controlla i 3/4 dei pagamenti online

Pubblicato il 18 Feb 2016

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Apple Pay sbarca in Cina. Il servizio è reso disponibile da oggi grazie alla collaborazione con UnionPay. La mossa rappresenta un passo importante per lo sviluppo dell’azienda che, lì, prova a battere la concorrenza di Alibaba: il colosso dell’e-commerce controlla infatti i tre quarti dei pagamenti online.

Si era parlato del lancio del servizio in Cina dallo scorso ottobre , quando la Mela aveva aperto a Shanghai una filiale. Per il momento, il servizio supporterà le carte di credito e di debito di UnionPay in Cina. UnionPay non ha stipulato alcun accordo esclusivo con Apple avendo già stipulato un accordo simile con Samsung sul sistema di pagamento contactless QuickPass.

Apple Pay è un servizio, alterntativo ai chip della carta di credito, che Apple già offre negli Usa, in Gran Bretagna, in Canada e in Australia. A breve è previsto il debutto in Francia, mentre nulla ancora si sa sullo sbarco in Italia. Apple Pay utilizza la tecnologia contactless, che consente di effettuare i pagamenti onlin avvicinando l’iPhone al Pos senza digitare il Pin.

“La Cina è un mercato estremamente importante per Apple e con Cina UnionPay e il sostegno di 15 delle principali banche cinesi, gli utenti saranno in grado di avere accesso ad una comoda, privata e sicura esperienza di pagamenti”, ha affermato Eddy Cue, vice presidente senior Internet Software e Servizi di Apple. La società con sede a Cupertino aveva anticipato che il servizio sarebbe partito in Cina “il prima possibile nel 2016”, appena conclusi i test e aver ricevuto l’ok del regolatori cinesi. Una data specifica, tuttavia, non era stata rivelata.

Nei mesi scorsi il Wall Street Journal aveva previsto che Apple Pay sarebbe arrivato in Cina in tempo per lo Spring Festival in programma l’8 febbraio; la data non è stata rispettata, ma il debutto è comunque avvenuto con qualche giorno di ritrado. Il colosso di Cupertino già sul finire del 2015 aveva chiuso accordi con le maggiori quattro banche statali del Paese per permettere ai potenziali utenti di collegare il servizio con i loro conti bancari, ma nonostante questo la società ha dovuto risolvere degli ostacoli legali, dal momento che ci sono numerose agenzie governative che supervisionano i rapporti tra servizi bancari ed e-commerce.

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