Apple Pay finisce al centro di una battaglia legale per violazione di brevetti hi-tech. Sul tavolo della corte federale del Delaware piove una pesante accusa nei confronti di Apple e Visa per il sistema di e-payment sviluppato dal colosso di Cupertino, da poco sbarcato anche in Italia. Ad avanzarla, racconta il New York Times, è la Universal Secure Registry, compagnia con sede a Boston guidata da Kenneth P. Weiss, già fondatore di Security Dynamics, che ha presentato un esposto sulla presunta violazione di 13 brevetti.
La società detiene la proprietà intellettuale di alcune tecnologie di autenticazione via smartphone e riconoscimento delle impronte digitali che, sostiene il ceo Weiss, sono state sfruttate in modo illecito da Apple e da Visa dopo anni di incontri e discussioni circa una possibile partnership.
Il numero uno di Universal Secure Registry sostiene di aver avuto molti meeting con Visa nel 2010 per discutere dello sviluppo di nuove tecnologie per i pagamenti digitali e di aver siglato con il circuito un accordo decennale di riservatezza per consentirgli di accedere ai dettagli delle soluzioni firmate dall’azienda di Boston. Visa avrebbe poi interrotto le comunicazioni con Universal Secure Registry senza brevettare alcuna tecnologia in partnership. Weiss dice di aver anche tentato senza successo di ingaggiare Apple.
Nel 2013 Visa ha iniziato a lavorare con Apple, MasterCard e American Express allo sviluppo di Apple Pay, arrivato sul mercato nel 2014, che secondo Weiss sfrutta proprio le tecnologie della sua compagnia. Apple e Visa non hanno voluto commentare la vicenda. Il ceo di Universal Secure Registry spera ancora di chiudere un’intesa di partnership con le due società: “Vorrei incontrarli con loro per risolvere questa faccenda”.