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Apple rivoluziona gli iPhone, ecco come saranno i prossimi modelli

Nel 2020 il Melafonino 5G avrà lo schermo più grande di sempre. In cantiere anche il modello mini, ribattezzato “SE 2”, con un display da 4,7 pollici e lo stesso processore di un iPhone 11. Tutte le novità

Pubblicato il 29 Nov 2019

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Maxi schermi e mini schermi, da 4,7 fino a 6,7 pollici. Apple pianifica una rivoluzione per i suoi iPhone, che da tre generazioni seguono il medesimo, innovativo fattore di forma a tutto schermo lanciato con l’iPhone X nel 2017, e che tra poco meno di un anno vedranno però un restyling completo, oltre che un aggiornamento tecnologico importante passando con tutta probabilità al 5G.

Apple presenta, ogni anno in autunno, una nuova generazione di iPhone, che però seguono un ciclo di evoluzione biennale: un aggiornamento di stile più visibile per il pubblico negli anni dispari e poi un aggiornamento più sostanziale di processore e funzionalità nell’anno successivo. A partire dal 2017 però, con la decima generazione di iPhone, Apple ha introdotto un design in parallelo a quello tradizionale degli iPhone 8, che ha colpito e poi ispirato tutto il mercato: la scocca con schermo praticamente senza cornici ma con un notch (la tacca centrale) è stata infatti replicata da moltissimi altri produttori di apparecchi Android. Un design al quale Apple è rimasta fedele anche con la successiva iterazione degli iPhone XS del 2018 e poi con l’attuale serie degli iPhone 11 presentati poche settimane fa in vista del periodo degli acquisti natalizi.
La sorpresa dal punto di vista sia tecnologico che di stile, dunque, arriverà l’anno prossimo con il lancio degli iPhone 12, che porteranno novità sostanziali di tecnologia – come è già stato detto nelle scorse settimane – e cioè soprattutto la compatibilità con il 5G che la casa di Cupertino giudica invece ancora immaturo, e soprattutto un nuovo fattore di forma.

Era una novità prevista, ma ciò che emerge di nuovo adesso è il modo del cambiamento: la dimensione degli schermi.
Apple infatti introdurrà iPhone con schermi da 6,7, 6,1 e 5,4 pollici, che avranno anche il 5G nelle versioni di punta, mentre è ipotizzabile la presenza di un modello low cost che seguirebbe le orme del vecchio iPhone SE, presentato nel 2016 come riedizione di un fattore di forma precedente e che è stato a lungo un successo relativamente low cost e di piccolo ingombro nel portafoglio dei nuovi iPhone, sempre più grandi e costosi.

Mentre gli attuali iPhone 11 Pro, 11 e 11 Pro Max hanno schermi rispettivamente da 5,8, 6,1 e 6,5, i nuovi iPhone amplierebbero la gamma degli schermi sfruttando sempre la tecnologia Oled fornita da Samsung, con l’aggiunta di LG che fornirebbe un altro pannello Oled per il modello da 6,1 pollici.
Uno schermo più grande, uno schermo più piccolo dell’attuale generazione di apparecchi, e in più il passaggio di tutta la gamma alla tecnologia Oled, mentre attualmente l’iPhone 11, il più economico, ha uno schermo Liquid LCD che non ha la stessa gamma, brillantezza e profondità di colori degli schermi Oled (ma ha consumi minori).

Apple in buona sostanza secondo le indiscrezioni e le ipotesi degli analisti, dovrebbe presentare “più di 4 telefoni”, con “un modello che supporta il 5G”, anche se l’analista considerato più affidabile, cioè Ming-Chi Kuo di TF International Securities, sostiene che tutti gli apparecchi del 2020 avranno il modem 5G. Una tecnologia che Apple oggi non considera ancora sufficientemente matura e stabile per investire in un prodotto che rischia solo di perdere compatibilità o funzionalità quando verranno avviate le reti 5G sul serio e su tutte le frequenze disponibili.

Un’ultima nota: l’iPhone più piccolo, già battezzato “SE 2” nei siti di indiscrezioni e dai fan in rete, che dovrebbe essere lanciato all’inizio del 2020 (a primavera o comunque prima dell’estate) secondo gli analisti avrà il fattore di forma di un iPhone 8 (che aveva uno schermo da 4,7 pollici) e il processore di un iPhone 11. E soprattutto un cartellino del prezzo molto più contenuto di quello degli attuali flagship, con l’obiettivo di toccare una fascia di pubblico che oggi non può o non vuole permettersi un iPhone.

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