Apple ha acquisito la startup Silk Labs, società dell’intelligenza artificiale e del machine learning con una specializzazione nella protezione dei dati personali. Lo riferisce il sito The Information: l’operazione, che avrebbe avuto luogo a inizio anno, non è infatti mai stata ufficialmente annunciata dall’azienda di Cupertino. Secondo The Information la startup ha una dozzina di dipendenti e ha raccolto in totale 4 milioni di dollari di finanziamenti dalla sua fondazione, nel 2015.
Silk Labs realizza software di intelligenza artificiale on-device, ovvero capaci di elaborare i dati nel dispositivo senza mandarli sul cloud. E’ questa la caratteristica delle tecnologie di Silk che ha attratto Apple, paladina di un approccio privacy-centrico all’AI che favorisce la conservazione dei dati sul dispositivo a quello nella nuvola.
Silk Labs è nata da tre sviluppatori coinvolti nel progetto Firefox Os, tra cui l’ex Chief technology officer di Mozilla, Andreas Gal. Nel 2016 la startup ha portato su Kickstarter un prodotto per la smart home chiamato Sense, una videocamera di sicurezza e hub simile nell’idea ad Amazon Echo, che aveva lo scopo di connettere insieme i vari dispositivi della casa intelligente, come termostati, altoparlanti e telecamere. Il prodotto è poi stato cancellato e la startup ha restituito i soldi degli investitori, preferendo concentrarsi non sull’hardware bensì sull’offerta di software per la Internet of Things.
Sul sito di Silk Labs vengono illustrati i prodotti principali dell’azienda: una piattaforma AI per i device connessi e le tecnologie di machine vision, come il riconoscimento facciale o il rilevamento di intrusioni per la sorveglianza degli edifici e la sicurezza delle case o dei negozi. Silk Labs presenta i propri prodotti come più rispettosi della privacy rispetto ai rivali per l’utilizzo di edge computing e cifratura.
Apple ha assunto un approccio simile nello sviluppo di soluzioni AI e ha da sempre difeso i sistemi che blindano i dati personali degli utenti, anche per distanziarsi dalle rivali Google e Facebook. “L’industria tecnologica non dovrebbe considerare la privacy come un valore contrastante con la ricerca del profitto o con l’innovazione”, ha affermato di recente il Ceo di Apple, Tim Cook, in un’intervista con Axios sul canale Hbo. “Quello che Apple è riuscita a fare è che il device sa tutto dell’utente, ma non è così per l’azienda che produce il device”.
Il Ceo della casa degli iPhone ha affermato che la regolamentazione delle aziende tecnologiche è “inevitabile”: la Silicon Valley ha avuto ampia libertà d’azione negli scorsi anni, ma i tempi sono cambiati e la tutela della privacy non è più un’optional.