STREAMING

Apple, vacilla il destino di Beats: confluirà in iTunes?

Si comincia a delineare la “strategia streaming” dell’azienda dopo l’acquisizione del servizio costata 3 miliardi di dollari. All’orizzonte l’integrazione con la piattaforma. Il brand rimarrebbe in vita per i prodotti audio

Pubblicato il 23 Set 2014

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L’avventura di Beats Music come enità autonoma potrebbe già aver imboccato il viale del tramonto, almeno stando alle indiscrezioni, per ora negate da Cupertino, secondo cui Apple avrebbe intenzione di chiudere il servizio di streaming musicale per farlo confluire in iTunes, tanto che diversi ingegneri di Beats sarebbero stati già stati spostati su progetti Apple.

In realtà le strategie di Apple su Beats ma soprattutto, più in generale, sull’ecosistema streaming, rimangono ancora non chiare. All’orizzonte secondo osservatori potrebbe esserci l’integrazione del servizio Beats in iTunes, con il marchio Beats preservato per cuffie e altri prodotti audio.

L’acquisizione di Beats Music, che è anche il takeover più importante mani portato a termine dal Apple, risale a maggio e aveva attirato l’attenzione dei media perché i creatori del marchio sono il celebre discografico Jimmy Iovine (U2, Dire Straits e Patti Smith) e il produttore e musicista Dr Dre, figura chiave nel rap. L’azienda, oltre al servizio di streaming musicale a pagamento, produce anche delle cuffie molto popolari sul mercato.

A fine luglio, dopo l’acquisizione, Apple aveva tagliato il 40% della forza lavoro di Beats e si era trovata a fronteggiare la prima grana legale dell’azienda, nata dalla denuncia di Bose per l’infrazione di cinque brevetti.

L’acquisizione di Beats era stata interpretata a suo tempo come il tentativo di Apple di abbinare al declinante mercato dei download di iTunes quello in piena salute dello streaming, dove Spotify è il concorrente con cui misurarsi.

“Ci piace molto il servizio in abbonamento che Beats ha costruito – aveva detto il Ceo di Apple, Tim Cook, al Wall Street Journal, commentando l’acquisizione. “Secondo noi è la prima società che ha capito come costruire un servizio in abbonamento”.

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