E’ fissata per giovedì prossimo 6 dicembre l’ennesima battaglia legale nella guerra dei brevetti, che vede contrapposti Apple e Samsung. Il confronto si terrà presso la corte di San Josè, in California, dove i legali delle due aziende si confronteranno di fronte al giudice Lucy Koh.
Sul tavolo, secondo il Financial Times, il ricorso di Samsung contro la sentenza dello scorso mese di agosto sancita sempre a San Josè, che ha condannato la casa coreana a pagare 1,05 miliardi di dollari per l’uso illegale di diverse licenze wireless di proprietà di Apple. In pratica, gli asiatici avrebbero copiato dagli americani diverse tecnologie essenziali per lo smartphone, fra cui multitouch, scroll (scorrimento sul touch screen), alcuni elementi del design, modalità dello zoom e modalità di navigazione.
Samsung ha fatto ricorso e chiede che il processo venga rifatto da capo, perché il presidente della giuria Velvin Hogan, reo di non ha comunicato il suo coinvolgimento in un precedente processo negli anni ’90 che coinvolge Seagate, una società specializzata in IT nella quale Samsung detiene quote significative, sollevando così sospetti di possibile mancanza di imparzialità di giudizio. Visto il ruolo sospetto del giurato, il verdetto della giuria californiana, secondo Samsung, sarebbe inconsistente.
Sull’altro fronte, Apple accelera perché otto smarpthone della Samsung siano tolti dal mercato Usa prima del periodo dello shopping natalizio e che alla multa di 1,05 miliardi di dollari vengano aggiunti danni ulteriori per 707 milioni.
Nonostante la vittoria di agosto in California, Apple non ha registrato lo stesso score vincente altrove. Nel Regno Unito, ad esempio, la richiesta di risarcimento danni per presunte violazioni di brevetti da parte del Galaxy tab, accusato di aver copiato alcune tecnologie dell’iPad, è stata archiviata.
Il mese scorso, infine, Apple ha siglato un accordo a sorpresa con la taiwanese Htc, che di fatto mette la parola fine alla guerra legale fra i due gruppi. Samsung ha chiesto di poter visionare i termini economici dell’accordo e ha ottenuto il via libera.