La tecnologia Made in Italy è anche arte: a certificarlo è il Moma di New York che da gennaio accoglierà nelle sue sale Arduino, la piattaforma hardware open source ideata nel 2005 da un team italiano. Amato dai makers (la nuova generazione di artigiani digitali) di tutto il mondo, perché consente anche ai meno esperti di programmare, questo circuito non è solo estremamente utile ma anche esteticamente bello. Così almeno lo hanno giudicato i dirigenti del Museum of Modern Arts, che hanno scelto di esporlo al pubblico insieme ad altri quattro esemplari legati al mondo della tecnologia: Ototo, strumento musicale in grado di avvertire cambiamenti in qualsiasi oggetto connesso allo strumento stesso; MaKey MaKey, piattaforma collegabile a qualsiasi oggetto (gira in Rete un video che mostra la possibilità di suonare attraverso le banane); Colour Chaser, robot che legge i colori delle linee tracciate; e Game Designer, kit per creare un videogame.
“Questi oggetti – spiegano i dirigenti del Moma – riflettono il ruolo centrale che la tecnologia e il design delle interfacce hanno attualmente nella formazione, nella produzione e nelle nostre vite di tutti i giorni. Nel loro modo unico e speciale consentono al pubblico di cimentarsi in processi e prodotti finali che di solito sono terreno esclusivo degli ingegneri elettronici”.
Un tributo alla tecnologia come possibile forma d’arte ma anche all’eccellenza italiana nella tecnologia. Il progetto Arduino è stato ideato da un team di cui fa parte Massimo Banzi, originario di Ivrea, cresciuto giocando con i circuiti elettronici e poi professore a una scuola di design interattivo della sua città.
Con gruppo di amici ha dato vita a questa scheda, in pratica un piccolo computer della dimensione di una carta di credito, programmabile per diventare il cervello di una serie di prodotti interattivi. Il gruppo ha poi sviluppato il metodo di insegnamento fai-da-te e il software per la programmazione: tutto scaricabile da Internet gratuitamente.
Al Moma verrà esposto il modello Diecimila, che non è il più conosciuto tra i modelli Arduino ma è forse il più elegante: sfondo blu, caratteri bianchi, armonia nelle forme. Non va dimenticato che il Museo newyorchese già ospita la Olivetti Lettera 22, simbolo di un’Italia industriale e creativa che stupiva il mondo e ispirava anche i colossi americani nel design come nell’informatica.