CAMBI AL VERTICE

Arese Lucini lascia Uber, arriva Carlo Tursi

Il rapporto tra la giovane manager e la società si è “concluso di comune accordo”, recita una nota dell’azienda. Ma dietro alle dimissioni potrebbero esserci le continue minacce. Alla guida nominato il capo di Uber Roma

Pubblicato il 04 Ago 2015

uber-benedetta-arese-140723154140

Benedetta Arese Lucini non è più la general manager di Uber. Al suo posto arriva Carlo Tursi, finora a capo di Uber Roma. La società comunica che “il rapporto tra Uber e Benedetta Arese Lucini si è concluso di comune accordo. Le siamo grati per la passione e il contributo che ha dato all’azienda e le auguriamo il meglio per le sue future avventure professionali”. E sempre nello stesso comunicato l’ex-numero uno si limita a ringraziare per l’opportunità e l’esperienza di questi due anni e mezzo, augurando al team successo”.

Nessun accenno alle ragioni della separazione. In questi ultimi due anni la Arese Lucini, che a 31 anni ha già una lunga carriera in diverse startup in Italia e Malesia, è stata il volto pubblico dell’azienda, anche bersaglio delle contestazioni dei tassisti che accusano la app di violare la legge. L’ultimo attacco risale a qualche giorno fa, quando la Arese Lucini, dopo una cena romana con alcune parlamentari, scoperta da alcuni autisti inferociti, è stata pedinata e aveva trovato alcuni striscioni davanti alla sua abitazione a Milano.

L’accusa dei tassisti è quella di aver fatto lobby con alcuni esponenti del Parlamento con l’obiettivo di convincerli a depositare emendamenti favorevoli alla app che mette in contatto clienti e autisti nel disegno di legge sulla concorrenza. Non è il primo momento di scontro tra tassisti e Uber che già conta una lunga storia nei tribunali italiani. Ora tocca a Tursi districare la faccenda, partendo proprio da Roma, una delle città più ostili a Uber.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati