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Arriva Stadia, la Netflix dei videogames: ecco come funziona

Il servizio di streaming di Google mette a disposizione i giochi via cloud garantendo risoluzione e potenza elevate anche su terminali non di nuova generazione. BigG punta a ritagliarsi una fetta di torta in un settore che vale 140 miliardi di dollari

Pubblicato il 20 Mar 2019

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Negli anni Novanta Sony fece esattamente così: prese di sorpresa il mercato dei videogiochi all’epoca dominato da Nintendo e Sega, con una console dotata per la prima volta di Cd Rom. Era la prima Playstation, che in poco tempo cambiò la faccia del mercato. Oggi a provare una mossa simile contro Sony e Microsoft (dominatori del mercato assieme alla sempreverde Nintendo) è Google, che ha appena annunciato Stadia, la sua piattaforma di gaming in streaming.
I giochi di Stadia vengono erogati dal cloud e quindi possono avere risoluzione e potenza molto elevate pur funzionando su terminali relativamente “stupidi” e poco potenti, come telefonini, tablet e televisori. L’obiettivo dell’azienda americana è intascare una fetta del mercato dei videogiochi, che gli analisti stimano valga 140 miliardi.

Google ha annunciato ieri i suoi piani per il rilascio del servizio di streaming, che permette a tutti di giocare titoli un tempo disponibili solo per console di ultima generazione e molto potenti, anche su terminali di basso livello. Google ha spiegato a grandi linee come funzioneranno questo tipo di giochi, in cui sostanzialmente tutto il lavoro più oneroso da un punto di vista computazionale verrà svolto dai cloud nei server dell’azienda.

La società ha infatti spiegato che, se qualcuno sta guardando un video di un gioco su YouTube, questa persona potrebbe premere un pulsante che dice “gioca ora” e saltare direttamente nel gioco stesso in soli cinque secondi. Oggi invece i giocatori devono acquistare giochi fisici o aspettare, spesso per ore, che il gioco abbia finito di scaricarsi in locale sull’apparecchio prima di poter giocare. E hanno anche bisogno di un hardware specializzato e di notevole potenza per giocare ai giochi di ultima generazione.

Google ha detto che Stadia sarà lanciata nel 2019 a partire dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Regno Unito e dalla “maggior parte dell’Europa”. Non ha detto quanto costerà ai giocatori l’utilizzo del servizio. La società ha detto che Stadia funzionerà su “qualsiasi tipo di schermo” ma funzionerà su desktop, laptop, TV, tablet e telefoni al momento del lancio. Non c’è nessuna console da collegare agli altri apparecchi per abilitarli.

«Con Stadia – dice un comunicato di Google – il data center è la tua piattaforma». L’utilizzo del cloud permette anche altre possibilità: ad esempio, un giocatore può iniziare una partita su una piattaforma e riprenderla da dove ha lasciato su un altro dispositivo, il che significa che diventa possibile giocare sul proprio telefono ad esempio in autobus e passare al televisore di casa quando si è rientrati, e viceversa.

Sarà comunque possibile dedicare dell’hardware dedicato. In particolare, una tastiera e un mouse o un controller Stadia che Google venderà più avanti. Il controller avrà un pulsante di acquisizione che consentirà ai gamer di condividere i propri giochi direttamente su YouTube, in modo che altre persone possano guardarli (in maniera più semplice ma non dissimile di quanto faccia oggi Twitch, il canale dei video dedicato ai videogiochi giocati da altri). Google ha aggiunto anche che ci sarà un pulsante Assistente Google, che consentirà l’accesso al microfono per parlare con altri giocatori e con i personaggi “smart” del gioco stesso, che Google permetterà agli sviluppatori di integrare all’interno del gameplay.

Google ha detto che Stadia supporterà giochi con risoluzioni fino a 4K a 60 frame al secondo con HDR ma che, in futuro, supporterà giochi con risoluzione fino a 8K. Oggi i televisori 8K non sono per niente diffusi, mentre le attuali generazioni di console di Microsoft e Sony attualmente supportano solo giochi con HDR 4K. Dietro il lavoro di Google nel cloud c’è anche la collaborazione di AMD e delle sue schede grafiche. Con l’annuncio di Stadia le azioni di AMD sono aumentate del 7% circa. Se dal punto di vista degli utenti tutto diventerà più facile e immediato, dietro le quinte ci dovranno essere molti cambiamenti rispetto a quello che è il modello tecnico di funzionamento di questo settore industriale.

A partire dal modo con cui gli sviluppatori costruiscono i videogiochi, che dovranno essere adattati a Stadia. Gli sviluppatori potranno lavorare nel proprio studio con l’hardware di sviluppo fornito da Google ma anche direttamente sul cloud della casa di Mountain View. E una azienda come Id Software, titolare del franchising “Doom”, sta lavorando su “Doom Eternal” che è stato mostrato in versione pressoché definitiva durante la presentazione del servizio da parte di Google. Un altro gioco in parte funzionante è “Rime” dei Tequila Studios. Google ha affermato che ci sono altri 100 case produttrici di videogiochi al lavoro su titoli per Stadia.

Negli annunci gli osservatori hanno notato la mancanza di titoli “di serie A”, che facciano da vero richiamo al pubblico. Ancora forse è presto ma sicuramente una sfida per Stadia sarà quella di attirare dei giochi importanti capaci di attrarre un buon numero di sviluppatori.

Inoltre, Google è prima ma per poco. Secondo rumors di mercato anche Microsoft sarebbe pronta a lanciare il suo servizio in streaming, che si chiamerà xCloud, e può già contare su una abbondanza di titoli di terze parti per la sua Xbox, oltre a ottime relazioni con gli sviluppatori. E su trenta anni di esperienza, a partire da quella accumulata nei giochi per il Dos e Windows, prima ancora della console Xbox.

Circolano rumors anche di un altro servizio di streaming fatto da Amazon, che potrebbe funzionare per i giochi fatti dall’azienda di Seattle, che sviluppa già alcuni titoli per Pc come ad esempio “New World”.

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