James Gosling, padre del linguaggio di programmazione Java, entra
in Google. E' stato lui stesso a dare la notizia sul proprio
blog personale: “Ma non so ancora su cosa precisamente lavorerò:
forse un po' di tutto”. In qualche modo Gosling è legato
all'azienda del motore di ricerca, o meglio all'attuale
ceo: Eric Schmidt è una sua vecchia conoscenza fin dai tempi di
Sun Microsystems, azienda per la quale hanno entrambi lavorato
negli anni Ottanta.
Fu proprio a Sun Microsystems che Gosling nel 1994 mise a punto il
Java, invenzione che gli valse la nomina a membro
dell'Accademia nazionale degli ingegneri Usa. Nel 2010 rassegna
le dimissioni a pochi mesi dall'acquisizione di Sun
Microsystems da parte di Oracle (il programmatore definì
“Principe delle tenebre” il nuovo ceo Larry Ellison). E proprio
nel 2010 Oracle fa causa a Google – la causa è ancora in corso –
per violazione di copyright di Java: il codice sorgente verrebbe
utilizzato all'interno di Android.
Secondo Gosling “la frammentazione tra i telefoni che adottano
Android limita significativamente la libertà degli sviluppatori di
software”. Al contrario, la caratteristica che ha reso vincente
Java risiede proprio nella sua flessibilità indipendentemente
dall’hardware. E se il suo ruolo in Google fosse proprio mirato
su Android?