“Italia Lavoro sostiene la cultura degli artigiani digitali a favore dell’occupazione”. A dirlo Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro, l’agenzia strumentale del ministero del Lavoro che da due anni lavora con convinzione con i makers, gli artigiani digitali e che ha realizzato un “Manifesto”. Italia Lavoro è partner nella manifestazione Rome Maker Faire, che apre i battenti venerdì 16 ottobre, all’Università “La Sapienza”, a Roma, promuovendo la ricerca sull’impatto del Digital Manufacturing in Italia, realizzata da Make In Italy Cdb onlus, in collaborazione con Fondazione Nord Est e con Prometeia. I risultati saranno presentati dal presidente di Italia Lavoro, dal coordinatore del gruppo di lavoro della ricerca, Stefano Micelli, insieme a Marco Tarantola, vicedirettore generale Bnl, e Stefano Venturi, ad di HP Italia.
”Per migliorare i livelli di occupabilità dei giovani nel mercato del lavoro -sostiene- bisogna tener conto del settore del digital manufacturing, che trasforma i processi produttivi e le regole classiche della divisione del lavoro. Per questo, Italia Lavoro ha sostenuto la ricerca che fornisce un quadro generale di riferimento utile sia per i decisori pubblici sia per le istituzioni economiche e le aziende, per promuovere azioni a sostegno della manifattura insieme a politiche attive per il lavoro e per la formazione”.
Il presidente Reboani illustrerà anche le caratteristiche del bando “Botteghe di mestiere e dell’innovazione” che vedrà la luce a novembre: ”E’ un progetto -spiega- che si nutre delle informazioni contenute della ricerca, visto che favorisce la trasmissione di competenze specialistiche verso le nuove generazioni, rafforza l’appeal dei mestieri tradizionali e stimola la nascita di nuova imprenditoria nel segno dell’innovazione”.
Alla Maker Faire, nello spazio Maker Your Job di Italia Lavoro (padiglione L), sarà possibile avere una panoramica di occasioni per chi voglia avere più strumenti per trasformare un’idea in un lavoro, anche nell’ambito della Garanzia Giovani.
Italia Lavoro si sta impegnando a fare rete e collegare istituzioni e movimento dal basso per diffondere la cultura makers tra cittadini e decisori, per orientare le politiche e i fondi di finanziamento, per far nascere iniziative congiunte tra ministeri e Agenzie che promuovono bandi per l’autoimprenditoria.
”Il digital manifacturing – fa notare il presidente di Italia Lavoro – può e deve favorire l’innovazione e la valorizzazione del capitale umano. Consente lo sviluppo di competenze di profili tecnologicamente avanzati, introduce elementi innovativi nelle imprese tradizionali, rafforzando la capacità competitiva del sistema imprenditoriale”. “Ci troviamo di fronte – sottolinea- a un modello di produzione che utilizza un sistema di business basato sull’innovazione digitale e sulla condivisione della conoscenza, a favore di un ecosistema economico innovativo capace di creare occupazione e incidere sui vecchi modelli organizzativi anche per un’azione di ricollocazione”.