“La libertà di espressione deve essere tutelata sia sui media tradizionali sia su Internet. L’Unione europea continuerà a promuoverla online e offline, considerando che le nuove tecnologie informatiche possono essere cruciali per la promozione dei diritti umani e della democrazia”. Lo ha detto Catherine Ashton, Alto rappresentante Ue per gli affari esteri, in occasione dell’odierno 20esimo anniversario della Giornata mondiale della libertà di stampa, istituita dall’Unesco il 3 maggiore del 1993.
“Una stampa libera, indipendente e efficace – ha proseguito – è indispensabile in qualsiasi società democratica. L’Ue è determinata a lottare per questo principio e condannare le crescenti intimidazioni, violenze e censure che i giornalisti subiscono in tutto il mondo”.
Secondo le recenti stime diffuse da “Reporter Senza Frontiere”, nel 2013 sarebbero 19 i cronisti rimasti uccisi mentre esercitavano la loro professione; 174, invece, quelli arrestati. E oltre ai giornalisti impegnati nelle aree di guerra, a volte sottoposti a torture, ci sono quelli dell’informazione digitale contro la quale si stanno sviluppando forme occulte di censura e violazione di privacy.
In Siria, Iran, Cecenia, ma anche in Cina e in Vietnam, sono spesso dei blogger che portano avanti battaglie per la difesa dei diritti umani e denunciano ingiustizie e sfruttamenti.
Anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha lanciato un appello per un maggiore impegno ad assicurare una libertà di espressione ancora non del tutto garantita.
“Dobbiamo fare molto di più – ha detto – servono maggiori tutele attraverso il rispetto della legge. Esorto tutti a fare il possibile per tradurre le parole in azioni concrete per creare un clima più sicuro per i media”.