Assemblea Telecom, Asati all’Abi: “Fare presto sulle certificazioni degli azionisti”

Appello dell’associazione: “Banche in ritardo, serve informare gli istituti sulla procedura di comunicazione a TI”

Pubblicato il 20 Apr 2015

Appello di Asati all’Abi in vista dell’assemblea degli azionisti di Telecom Italia di maggio. L’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia sollecita tutte le banche “a diffondere presso tutte le agenzie e le loro filiali la procedura per l’attestazione del possesso azionario dei vari clienti azionisti da trasmettere a Telecom Italia“.

Asati ricorda che “tale sollecito è reso urgente dal momento che nonostante le nostre sollecitazioni molte filiali, anche di alcune importanti banche, non conoscono affatto la procedura della comunicazione alla società emittente TI”.

“Asati nell’interesse dei propri associati, si riserva sin da ora a valle del 28 Aprile, data ultima della trasmissione della banche a Telecom Italia, del titolo del possesso azionario da parte degli azionisti, di valutare ogni azione legale al fine di tutelare gli interessi dei propri iscritti – si legge nella lettera inviata all’Abi – La presente per segnalare che, a oggi, il flusso delle certificazioni attestanti l’esercizio del diritto di presentazione lista per gli organi sociali – nello specifico relativo al rinnovo del Collegio sindacale di Telecom Italia, previsto nell’assemblea del 20 maggio u.s. – presenta un discostamento percentuale in difetto eccessivo rispetto alle sottoscrizioni della lista che abbiamo già registrato e che stiamo consegnando all’emittente”.

“Pur consapevoli che la scadenza per l’invio delle certificazioni da parte degli intermediari è fissata a meno 21 giorni dall’assemblea (ossia al 29 aprile) – spiegano i piccolo azionisti – tuttavia aumentano i casi di azionisti che si trovano a interfacciarsi con personale bancario che non conosce la procedura da adottare o che ritiene tale diritto “inglobato” con l’attestazione a partecipare all’assemblea (annunciando, quindi, che invierò un unico flusso)”.

Per Asati tutto questo fa ipotizzare “che gli intermediari potrebbero non dare corso alle richieste presentate dagli azionisti, con grave violazione della normativa in essere e dei diritti degli azionisti”.

In questo quadro l’associazione sollecita “con urgenza gli intermediari, soprattutto i maggiori istituti presso i quali sono depositate le azioni di Telecom Italia (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fineco, Banca Carige, Banca Intermobiliare di investimenti e gestioni, Banca Popolare di Milano etc.).

Se alla scdaneza del termine si riscontrasse il mancato invio delle attestazioni, “ci riserviamo fin d’ora di rendere pubblica la vicenda anche attraverso il ricorso alle competenti autorità, amministrative, di garanzia e giudiziarie, avendo richiamato la Vostra attenzione sulla specifica problematica fin dal mese di novembre 2014”, conclude Asati.

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