L’APPELLO

Assintel, Generali: “Adesso in Europa è ora di un New Deal digitale”



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La presidente dell’associazione: “Serve attrarre talenti, semplificando la burocrazia e incoraggiando la formazione di nuovi partenariati tra innovatori e istituzioni”

Pubblicato il 11 giu 2024



paolagenerali sfondo assintel

“Auguri di buon lavoro ai nuovi parlamentari europei, che andranno a Bruxelles portando le istanze del nostro Paese per un’Europa più unita, più competitiva e, ci auguriamo, più digitale. A loro facciamo un appello: venga promosso un New Deal digitale europeo, per guidare l’Unione Europea verso il raggiungimento di una leadership digitale globale entro il 2030 e supportare in particolare le pmi nella digitalizzazione”.

Lo dice Paola Generali, presidente di Assintel, l’associazione Ict di Confcommercio, in una nota in cui rilancia il manifesto della Italian Digital Sme Alliance.

Europa dipendente per l’80% dalle importazioni

“La quota detenuta dall’Ue nel mercato globale dell’Ict – ricorda Generali – si è praticamente dimezzata, passando da oltre il 21% nel 2013 all’11% del 2022. Inoltre, il continente dipende per oltre l’80% da importazioni estere di prodotti, servizi e infrastrutture digitali. E all’interno del mercato unico quasi la totalità delle imprese digitali presenti (il 99%) sono pmi. Bisogna quindi fare qualcosa, e in fretta – incalza Generali – Bisogna promuovere la competitività degli innovatori digitali europei, a partire dalle pmi, innanzitutto garantendo loro (e non solo a pochi) liquidità sia per chi investe in ricerca e sviluppo sia per chi investe in digitalizzazione”.

“Serve – conclude – attrarre in Europa i talenti del digitale, semplificando la burocrazia, e incoraggiando la formazione di nuovi partenariati tra innovatori digitali, autorità pubbliche e istituzioni accademiche per consolidare le risorse e raggiungere la leadership digitale europea”.

I 3 pillar del Manifesto

Il Digital Sme Manifesto è un documento che aspira a un nuovo modello strutturale per la leadership digitale entro il 2030, basandosi su 3 pilastri a supporto delle pmi digitali europee: guidare l’innovazione digitale delle imprese mediante un approccio “ad azienda”; costruire un mercato unico a misura di pmi; creare alleanze strategiche.

“Sbagliato il modello economico dell’Ue”

“Chi ci rappresenterà in Europa – aveva chiarito Generali alla presentazione del documento – dovrà ascoltare noi pmi del digitale, perché se ciò non accadrà non esisterà mai un mercato europeo del Digitale, e quindi l’economia dell’Europa crescerà sempre molto lentamente rispetto agli altri Paesi del Mondo, in particolare Stati Uniti e Cina, ed il gap che si è creato in questi anni di “lassismo europeo sul digitale” non potrà mai essere colmato nei confronti del resto del Mondo. L’Europa in questo momento dal punto di vista digitale non è “concorrenziale”, ma non perché non ha aziende innovative, brillanti ed a volte geniali ma perché il modello economico che viene utilizzato è sbagliato“.

Assintel – aveva concluso – si fa parte attiva insieme a Digital Sme Alliance nel supportare l’Europa e disegnare velocemente un Modello funzionante dove le pmi del digitale rappresenteranno la colonna portante di un sistema economico e sociale che farà crescere l’Europa sia economicamente ma anche socialmente, perché ricordiamoci sempre che un’economia etica, inclusiva, reattiva, sburocratizzata e sempre in ascolto delle reali necessità delle persone e dei territori crea una società che ha le stesse caratteristiche”.

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