“Assintel è pronta a fare ‘all-in’, investendo tutte le proprie risorse per contribuire alla digitalizzazione del Paese. I fronti aperti sono tanti: oltre a quello nazionale sul Pnrr e sulla revisione delle norme legate a bandi e gare, stiamo lavorando con le aziende dell’Ict creando aggregazioni ed ecosistemi digitali territoriali forti, per mettere a terra con progettualità di filiera l’innovazione vera nel tessuto locale”. Paola Generali, presidente di Assintel anticipa a CorCom i temi che saranno all’ordine del giorno dell’evento annuale dell’Associazione il prossimo 26 ottobre (qui l’agenda lavori) in cui sarà presentato anche il report che fa il punto sull’andamento del mercato Ict in Italia.
Presidente, è passato un anno dalla presentazione del piano Assintel “Oltre”: abbattimento del costo del lavoro, liquidità per le imprese, creazione di tavoli di lavoro nell’ottica del network e dell’ecosistema, spinta alle competenze e sburocratizzazione. Erano queste le 5 priorità indicate: restano tali anche per il 2022? I fondi previsti nel Pnrr potranno dare slancio ai progetti in tempi sostenibili?
Le 5 priorità rimangono tali perché ancora non c’è stata da parte del Governo nessuna accelerazione. Siamo al tavolo con il Mise e il Ministero dell’Innovazione proprio per capire velocemente dove e come indirizzare le risorse del Pnrr, perché la digitalizzazione è davvero indispensabile per aumentare la competitività del nostro sistema economico. E lo è anche il dialogo con i corpi intermedi, come Assintel e Confcommercio, capaci di fare da ponte rispetto alle vere esigenze delle imprese.
Sono due i grandi piani annunciati dal ministro dell’Innovazione Vittorio Colao: Italia a 1 Giga per portare la banda ultalarga a tutti gli italiani al 2026 e la strategia Italia Cloud che punta a rivoluzionare la pubblica amministrazione a spingere ulteriormente l’adozione delle piattaforme da parte delle aziende, in particolare le Pmi. Cosa ne pensa di queste iniziative? Come renderle efficacemente operative?
Sono fondamentali e per realizzarle crediamo che sia necessario partire dai territori, creando una “rete cloud ibrida di prossimità” per le amministrazioni pubbliche locali e per le pmi. A livello locale occorre cioè creare un sistema più aderente alle esigenze e alle specifiche identità, che riesca a mettere a fattor comune le risorse già esistenti in un vero ecosistema di innovazione capillare. Si potranno così coinvolgere le micro e piccole imprese del Made in Italy Ict, che diverrebbero punti di riferimento per la Trasformazione Digitale locale.
Il caso startup e notai sta tenendo banco da settimane. Assintel ha già espresso in più occasioni la propria preoccupazione sui rischi di distorsione della concorrenza. C’è la proposta di coinvolgere le Camere di Commercio: è questa la strada migliore?
La strada migliore è sempre quella che garantisce la concorrenza leale e la trasparenza. Il caso startup e notai rappresenta invece i principi del monopolio e della non-trasparenza ed è per questo che Assintel si è schierata a gran voce contro il decreto. Le Camere di Commercio certamente potranno giocare la loro partita ma insieme agli altri operatori del settore Ict, tra cui tantissime pmi, che grazie alle loro elevate competenze potranno sviluppare piattaforme performanti a vantaggio del mercato.