Escludere Netflix dagli Oscar potrebbe violare la legge americana antitrust: lo ha scritto il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti in una lettera alla Academy of motion picture arts and sciences che ogni anno assegna i premi più ambiti dell’industria del cinema.
La lettera, pubblicata dalla rivista di intrattenimento Variety, mette in guardia la ceo dell’Academy, Dawn Hudson, sul fatto che una modifica nei requisiti di ammissione alla gara per gli Oscar potrebbe “limitare la concorrenza”.
All’ultima edizione degli Academy awards Netflix si è aggiudicato ben tre statuette (miglior regia, miglior film straniero e miglior fotografia) per il film Roma diretto da Alfonso Cuaron, ma l’Academy deve decidere sulla proposta presentata dal regista e produttore Steven Spielberg – uno dei pesi massimi di Hollywood e del consiglio di amministrazione della Academy – di escludere dalla gara le produzioni in streaming.
Secondo Spielberg, infatti, il film di Netflix distribuito prima sulla piattaforma digitale per poi passare al cinema va assimilato alle produzioni per la Tv e andrebbe quindi presentato agli Emmy awards per l’industria del piccolo schermo, non agli Oscar. I media Usa riportano che Spielberg sta cercando di convincere gli altri membri del board dell’Academy a modificare le regole che definiscono quali produzioni possono gareggiare.
Tuttavia, secondo l’ufficio antitrust del dipartimento di Giustizia americano guidato da Makan Delrahim, requisiti per l’accesso alla gara che non abbiano una “giustificazione pro-concorrenza” potrebbero suscitare “preoccupazioni dell’antitrust”.
“Se l’Academy adotta nuove regole per far sì che certi tipi di film, come quelli distribuiti tramite i servizi di streaming online, siano privati dei requisiti per accedere alla gara e se l’esclusione che ne deriva tende a ridurre le vendite dei film esclusi”, tali nuove regole potrebbero violare le norme antitrust federali, si legge nella lettera inviata all’Academy.
Il capo della divisione antitrust del DoJ fa riferimento in particolare alla Section 1 dello Sherman Act che “vieta accordi anticompetitivi tra concorrenti” e la manovra dell’Academy potrebbe configurarsi proprio come “accordo tra concorrenti per escludere nuovi competitor che può violare le norme antitrust quando lo scopo o l’effetto è impedire la concorrenza tra beni o servizi che in consumatori acquistano e apprezzano ma minacciano i profitti degli incumbent”.
Un portavoce della Academy ha indicato che l’ente ha già risposto alla lettera del DoJ e ha ricordato che il consiglio d’amministrazione (che include Spielberg) si riunirà il 23 aprile per il meeting annuale in cui si esaminano i requisiti di ammissione ai premi Oscar.
Netflix aveva già replicato alla proposta di Spielberg commentando: “Amiamo il cinema, così come garantire l’accesso ai contenuti a persone che non possono sempre permettersi di andare al cinema”.