Assoprovider: “Google pericolosa per le web agency italiane”

L’associazione lancia l’allarme sulla possibilità che il motore dia vita nel nostro Paese a un consorzio di mega aziende in grado di offrire domini e siti Internet personalizzati. “Iniziativa preoccupante: ci sarebbero conseguenze distruttive per i programmatori nazionali”

Pubblicato il 03 Mag 2011

Assoprovider è venuta a conoscenza della concreta possibilità che
Google si "allei" anche in Italia con alcune mega-aziende
italiane leader nei rispettivi settori per regalare siti web
completi di logistica, e-commerce e quant'altro alle piccole
imprese italiane. L'operazione, spiega l'associazione
presieduta da Dino Bortolotto, è già ufficiale in altri grandi
paesi (Gran Bretagna, Canada e Australia) e proprio per questo
l'ipotesi italiana appare concreta e preoccupante.

"Quello che viene offerto alle aziende inglesi  – e italiane
se l'iniziativa andrà in porto – dal consorzio guidato da
Google è un dominio internet gratis, un sito web personalizzato
basato su modelli, promozione e visibilità online sempre gratuite
(almeno nel pacchetto base). Ciò che rende preoccupante
l'iniziativa è l'abuso di posizione dominante che si
configura per Google nel mercato inglese (come eventualmente in
quello italiano) della indicizzazione e visibilità. Insomma, chi
meglio di Google potrebbe correttamente indicizzare un sito, specie
se fatto da un consorzio guidato da Google stessa?" Secondo
Assoprovider le conseguenze sarebbero distruttive per la neonata
industria italiana delle web agency, che oggi da lavoro a decine di
migliaia di giovani programmatori italiani, "che si vedrebbero
ovviamente messi fuori gioco da una offerta concorrente gratuita e
promossa con i potenti mezzi di Google e co".

"Dunque una operazione come Gbbo (Getting British Business
Online) non ci piacerebbe in Italia oltre che per il configurarsi
di profili antitrust nel settore dell'online marketing (e
stiamo parlando del leader globale nel settore della pubblicità
online) anche per il fatto che distruggerebbe la professionalità
dei web designer e comunicatori professionisti. Specie in tempi di
crisi non crediamo ci sia bisogno di iniziative da centralismo
sovietico", continua l'associazione che si schiera a
difesa delle figure professionali coinvolte, "una intera
categoria di web designer" e richiama l'attenzione sui
problemi di qualità del prodotto offerto alla piccola impresa
italiana.

"Per quello che riguarda l'iniziativa britannica – che è
ben documentata sul web, compresi forum dove gli utenti si
lamentano del pessimo supporto – si è rivelata fallimentare e a
nostro avviso non poteva essere altrimenti. Le aziende non hanno
bisogno di un servizio standard e uguale per tutti. Un sito web –
per quanto piccolo possa essere – non si vende come una casella
Pec, ma deve raccontare l'azienda, rappresentarla e deve per
questo essere progettato seguito e curato da professionisti del
settore. La creatività italiana oggi al servizio delle web agency
rischia però di essere disintegrata dalla presenza di un prodotto
gratuito e scadente, con la conseguente perdita di moltissimi posti
di lavoro e di professionalità"

Assoprovider condanna dunque il comportamento di Google "che
sempre più agisce da monopolista arrogante imponendo con la sua
forza servizi universali di per sé di natura extraterritoriale.
Non possiamo quindi che auspicare, accanto al non realizzarsi di
una 'Getting Business Online' all'italiana, la nascita
ed il successo di nuovi motori di ricerca alternativi a Google,
proprio per sostituire un oligopolio con un pluralismo effettivo di
offerta; la risposta in Europa potrebbe essere la nascita di un
motore di ricerca Europeo in risposta a Google, considerato che
già oggi l'industria dei Search Engine è di interesse
strategico, per ovvi motivi, almeno quanto lo è la tradizionale
industria della Difesa".

Intanto, Google annuncia il lancio in Italia, Spagna e Olanda della
versione beta di Google Shopping, il servizio che
favorisce il contatto tra negozianti e acquirenti sul Web.

Google Shopping è un motore di ricerca prodotti che consente agli
utenti di trovare online le informazioni sugli articoli, di
comparare i prezzi e di identificare il venditore dal quale
effettuare l’acquisto. Gli utenti possono cercare i prodotti
dalla homepage di Google Shopping (google.it/shopping) e hanno
anche la possibilità di cliccare su ‘Shopping’ nel pannello a
sinistra della pagina dei risultati di ricerca per visualizzare i
risultati originati esclusivamente da Google Shopping.

Il servizio consente agli utenti individuare quali negozi online
vendono l’articolo che stanno cercando, mentre i venditori hanno
la possibilità di incrementare le vendite grazie al traffico
indirizzato sui loro portali. I retailer possono registrarsi a
Google Shopping gratuitamente, inserendo una lista dei prodotti in
vendita nei propri negozi virtuali sul Merchant Center di Google
(google.it/merchants).

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