LA POLEMICA

Assoprovider, messaggi di pace a Infratel: “Usati termini eccessivi”

A tre mesi dall’intervista di Dino Bortolotto e con una querela in corso, l’associazione dei provider indipendenti chiarisce la sua posizione: “Il pensiero del presidente è stato frainteso. Ci auguriamo che dalla polemica possa ora scaturire un dialogo costruttivo”

Pubblicato il 21 Mar 2019

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La situazione tra Assoprovider e Infratel si era fatta tesa alla metà di dicembre 2018, quando era uscita un’intervista del presidente dell’associazione dei provider indipendenti, Dino Bortolotto, che utilizzava termini particolarmente duri nei confronti di Infratel. La in house del Mise, questo il messaggio che scaturiva dall’intervista, avrebbe favorito Telecom e sarebbe “servita per foraggiare con capitali pubblici infrastrutture necessarie all’ex incumbent per rilegare le centrali ai suoi pop d’area”.

Ne scaturì a strettissimo giro una querela, e oggi, dopo tre mesi, una nota di Assoprovider in cui l’associazione precisa la propria posizione.

“Con riferimento all’intervista resa dal dottor Dino Bortolotto e pubblicata il 13.12.2018 sul sito on-line dell’Assoprovider, l’Associazione precisa quanto segue: il pensiero del Presidente è stato frainteso a causa dell’utilizzo da parte dello stesso di termini risultati eccessivi, che non rispecchiano in alcun modo quanto in realtà l’Associazione intendeva evidenziare. Frasi peraltro che non si riferivano a soggetti o persone determinate”.
“In particolare – prosegue la nota di Assoprovider – le valutazioni espresse dal Presidente nei confronti della capacità progettuale di Infratel non volevano essere in alcun modo indirizzate alle competenze tecniche e manageriali presenti all’interno della realtà industriale di Infratel, bensì tendevano ad attirare l’attenzione dovuta nei confronti delle esigenze concrete dei nostri operatori, che spesso si trovano ad agire con enorme difficoltà a livello locale”.
“Ci rammarichiamo, dunque – conclude la nota di Assoprovider – per i fraintendimenti che si possono essere creati per le frasi utilizzate rivolte in realtà più alle “politiche” sulle Tlc, alcune volte penalizzanti per tutte le entità di minore grandezza, che non ad Infratel, e ci auguriamo che, proprio dalla involontaria polemica scaturita, possa nascere un percorso condiviso teso ad un costruttivo ed intelligente dialogo”.

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