L'ACCORDO

Smart working, la svolta di Asstel e sindacati: firmate le prime linee guida

Il protocollo definisce una cornice di regolamentazione nella prospettiva di supportare e valorizzare il lavoro agile. Guindani: “Tutela della salute dei lavoratori, flessibilità organizzativa e work-life balance i principi ispiratori”

Pubblicato il 30 Lug 2020

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Aziende di Tlc e sindacati rilanciano sullo smart working. Asstel e le organizzazioni sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno sottoscritto il Protocollo “Principi e Linee guida per il nuovo lavoro agile nella Filiera delle telecomunicazioni”.

“Il lavoro agile è diventato una realtà nella Filiera Tlc e al fine di valorizzare questa esperienza abbiamo firmato insieme ai sidcati l’accordo volto al consolidamento di questo strumento – dice Pietro Guindani, Presidente di Asstel – La tutela della salute dei lavoratori, la flessibilità organizzativa e l’equilibrio tra vita privata e lavoro sono i principi che hanno ispirato il Protocollo. Viene introdotta, infatti, per la prima volta, una cornice di regolamentazione nella prospettiva di supportare e valorizzare una modalità di lavoro fondata su fiducia, responsabilizzazione dei lavoratori e orientamento al risultato”.

“Siamo in presenza di un nuovo paradigma del lavoro che appartiene a pieno titolo alla trasformazione digitale delle imprese, valorizzando le specificità delle singole realtà produttive, nel quadro di riferimento della contrattazione collettiva – conclude Guindani – In tale prospettiva, le parti hanno inteso cogliere i gradi di libertà che il lavoro agile offre a imprese e lavoratori della Filiera, anche nella prospettiva del superamento della fase emergenziale”.

I Princìpi e Linee Guida contenuti nel Protocollo costituiscono un sistema organico di intese volte alla tutela della salute dei lavoratori, al miglioramento dei risultati aziendali e della qualità della vita delle persone, attraverso il ricorso a modelli organizzativi in grado di adattarsi alle esigenze del lavoro e dei lavoratori, valorizzando le professionalità e la produttività delle persone, al fine del continuo miglioramento della qualità del servizio reso.

Il Protocollo tiene conto dell’impatto sulla sostenibilità ambientale che l’adozione di questa modalità di lavoro può avere nel tempo e conferma l’attenzione alla questione di genere e di gestione dei tempi di vita e di lavoro. Infine, particolare interesse è stato rivolto all’esercizio dei diritti sindacali e al riguardo le parti hanno convenuto che il lavoro agile non modifica il sistema di diritti e libertà sindacali, individuali e collettivi. Le parti hanno così riaffermato il ruolo della contrattazione collettiva nell’indirizzare e accompagnare le trasformazioni in atto nella filiera, fortemente impattata dall’innovazione tecnologica.

In Spagna si lavora a una legge sullo smart working

In Spagna il ministero del Lavoro e dell’Economia sociale vuole andare oltre l’emergenza e punta a far approvare una nuova legge che regoli lo smart working per garantire ai lavoratori che accettano volontariamente questa modalità uguale reddito e diritti del lavoro.

La bozza a cui sta lavorando il governo stabilisce che il datore di lavoro dovrà coprire le spese relative a connessioni ed elettricità. Focus anche sull’uso personale dei device professionali: ai dipendenti può essere concesso di utilizzare i dispositivi aziendali per esigenze personali, ma senza installare software senza il consenso dell’azienda.

L’obiettivo è quello di bilanciare l’uso di questa nuova forma di offerta di lavoro retribuito con i vantaggi che porta alle aziende e ai lavoratori, tenendo conto della natura “volontaria e reversibile”, della “parità di trattamento” che devono essere garantiti in particolare per quanto riguarda la retribuzione, compreso il risarcimento delle spese, la promozione e la formazione professionale o l’esercizio dei diritti collettivi.

La regolamentazione dovrà prevedere anche i tempi massimi di lavoro e i tempi minimi di riposo, la distribuzione flessibile dell’orario di lavoro e gli aspetti preventivi legati alla fatica fisica e mentale, l’uso degli schermi video e i rischi di isolamento. Il governo ammette che il telelavoro offre “notevoli vantaggi” come una migliore conciliazione della vita lavorativa personale e familiare, la riduzione dei costi negli uffici e il risparmio sui viaggi o il calo dell’assenteismo, ma presenta anche possibili “svantaggi” come “tecnostress”, orari di lavoro continui, connettività digitale permanente, maggiore isolamento occupazionale e trasferimento dei costi dell’attività produttiva alla persona che lavora senza retribuzione, tra gli altri. Ritiene quindi necessario stabilire una nuova regolamentazione che bilanci entrambi gli aspetti e fornisca “certezze” ai lavoratori e alle imprese.

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