Il Dipartimento di Giustizia (DoJ) federale ha avviato un indagine
nei confronti delle aziende hi-tech della Silicon Valley per
presunta violazione delle leggi antitrust in materia di assunzione
di nuovi impiegati. A scriverlo il Washington Post secondo cui
l’indagine è stata avviata per far emergere “eventuali accordi
segreti stretti per non farsi concorrenza tramite l’assunzione di
ex dipendenti altamente qualificati e per livellare i
compensi”. Tra le società sotto esame ci sarebbero nomi del
calibro di Google, Yahoo!, Apple e l’azienda specializzata in
biotecnologie Genetech.
Il procedimento avviato dal Doj è stato confermato da Yahoo! che,
attraverso un portavoce, ha rivelato al sito specializzato Cnet,
che i vertici del motore di ricerca sono stati contattati dal
Dipartimento e che stanno tutt’ora collaborando, pur non avendo
specificato che tipo di documentazione è stata richiesta.
Stando all’analisi del Washington Post le pratiche
anticompetitive sulle assunzioni – spesso le aziende hi-tech fanno
firmare ai nuovi assunti clausole in cui accettano di non lavorare
in un’azienda concorrente allo scadere del contratto – sono un
mezzo per evitare di farsi la guerra in tribunale. Come nel 2005,
quando Microsoft citò in tribunale Google “reo” di aver
assunto Kai-Fu Lee, allora vice presidente di Microsoft per i Web
Interactive services, come responsabile della filiale cinese.
Limitazione della mobilità dei lavoratori e accordi sugli stipendi
degli impiegati favorirebbero, quindi, dei veri e propri monopoli.
Monopoli che l’amministrazione Obama ha detto più volte di voler
eliminare.