AT&T chiude il 2015 in flessione, perdendo la scommessa con gli analisti. Le stime dei mercati per l’ultimo trimestre 2015 avevano previsto un fatturato di 42,75 miliardi di dollari, mentre i risultati annunciati oggi segnano ricavi cresciuti del 22% rispetto allo stesso periodo 2014, ma fermi a quota 42,2 miliardi. Rispetto agli utili gli ultimi 3 mesi dell’anno da poco concluso ha registrato 4,01 miliardi di dollari, ossia 65 centesimi per azione. Nonostante la flessione dei ricavi, il consensus (la media delle previsioni degli analisti, ndr) per i primi 3 mesi del 2016 è quasi lo stesso del gruppo sia rispetto al fatturato (entrambi prevedono una crescita a due cifre attorno al 10-15%) sia rispetto agli utili, per cui AT&T e gli analisti stimano un rialzo tra il 4 e il 5 per centro.
Ciò che preoccupa invece Wall Street è la riduzione dei clienti del gruppo, passati dai 854mila registrati nel 4° trimestre 2014 ai 526mila degli ultimi 3 mesi 2015. Acque dunque agitate per una delle più grandi compagnie degli Stati Uniti, dove la battaglia tra i principali gruppi wireless si sta facendo sempre più dura. La stessa AT&T sta affilando le armi contro due suoi rivali minori, ossia Sprint e T-Mobile, puntando anche sulla tv in streaming: da una parte con un abbonamento che offre accesso illimitato ai dati Internet, dall’altra con l’acquisizione recente di DirecTV per 49 miliardi di dollari.