La Cia versa ogni anno nelle casse di At&t oltre 10 milioni di dollari per sfruttare il suo vasto database di dati telefonici. Lo scrive il New York Times secondo cui la collaborazione tra l’agenzia d’intelligence e la compagnia telefonica statunitense non è la conseguenza di un ordine dei giudici, a cui non è possibile opporre un rifiuto, ma è su base del tutto volontaria.
Il rapporto tra Cia e At&t prevede che la prima fornisca alla seconda numeri di telefono di persone presumibilmente coinvolte in attività terroristiche all’estero. At&t cerca poi quei numeri nei suoi database e fornisce informazioni relative alle telefonate che potrebbero aiutare l’agenzia d’intelligence a identificare gli individui sospetti.
L’accordo tra Cia e At&t aggiunge nuovi dettagli al dibattito sulle attività di spionaggio condotte dal governo statunitense e nato dalle rilevazioni sulla National Security Agency (Nsa) fornite dall’ex informatico Edward Snowden, ora in Russia grazie alla concessione dell’asilo politico temporaneo.
Quanto riferito dal Nyt dimostra come la Nsa non sia l’unica agenzia governativa a usare i cosiddetti metadata, dati che comprendono la durata di una chiamata e i numeri di telefono coinvolti ma non il contenuto delle conversazioni.
È per questo che nel caso in cui At&t trovi una chiamata internazionale che termina negli Stati Uniti, non fornisce l’identità del cittadino americano coinvolto mascherando parte delle cifre che compongono il relativo numero telefonico. Ma l’Fbi può ordinare ad AT&T che anche quelle cifre vengano svelate.
Intanto il segretario di Stato Usa John Kerry ha ammesso oggi “tensioni” con la Germania a causa della vicenda Datagate, sottolineando però come i due alleati mantengano un “rapporto forte. Senza dubbio questa situazione ha portato tensioni con la Germania e i tedeschi” ha detto Kerry in un’intervista alla Bild sulle accuse di spionaggio mosse alla National security agency (Nsa) ai danni di Berlino. Ma “il nostro rapporto è forte e rimarrà forte” ha assicurato. “In tempi difficili gli amici lavorano con franchezza e rispetto reciproco e la Germania è uno dei più grandi amici degli Stati Uniti e uno dei nostri alleati più importanti” ha sottolineato.
Definendo il cancelliere tedesco Angela Merkel come un “partner formidabile”, Kerry ha quindi evidenziato come i dossier quali Siria, Iran o l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti siano “troppo importanti per non procedere insieme. Supereremo questa situazione” ha concluso.