Alla vigilia di un vertice europeo in programma nella giornata di
oggi per discutere l'azione militare in corso in Libia, il
programma nucleare europeo e la crisi del debito, i sistemi chiave
dell’Unione Europea sono stati disattivati in seguito a quello
che un portavoce ha chiamato "un attacco informatico
serio".
Al personale è stato chiesto di modificare le proprie password,
l'accesso esterno alla posta elettronica e alla rete intranet
della Commissione, che è stata temporaneamente sospesa, al fine di
impedire la divulgazione di informazioni non autorizzate.
Il portavoce dell'Unione europea Antonio Gravili ha attribuito
la responsabilità dell'attacco semplicemente a un malware ,“
piuttosto che a un tentativo di portare alla luce i documenti
segreti relativi alle questioni del vertice".
Ma secondo Rik Ferguson, Director Security Research & Communication
Emea di Trend Micro “data la natura degli attacchi contemporanei
a istituzioni commerciali e governative devo dire che è molto
difficile tracciare la linea che separa le due eventualità”.
“Il malware – spiega – è semplicemente uno degli strumenti
nella ‘cassetta degli attrezzi’ dello spionaggio criminale e
internazionale e fare una così netta distinzione prima di aver
effettuato un’ indagine approfondita potrebbe essere
controproducente”.
“I casi dei malware Aurora, Night Dragon, Stuxnet e i più
recenti attacchi contro il G20 e i vertici dell'Unione europea
illustrano la nuova realtà – conclude Ferguson – Il
cyberspionaggio, proprio come la criminalità informatica, è più
semplice da perpetrare, più difficile da individuare e comporta
dei rischi minori rispetto ai metodi più tradizionali. Questa è
la nuova frontiera”, conclude Ferguson.