UNINDUSTRIA

Augusto Coriglioni: “PA, 2,5 miliardi di debito per l’Ict”

Il presidente della sezione IT Unindustria: “Un passo nella giusta direzione il recepimento della direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti. Ma non sufficiente”

Pubblicato il 17 Dic 2012

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Per le imprese del settore IT il 2012 è stato un anno particolarmente difficile a causa della contrazione della spesa, della stretta al credito e dell’ormai cronico ritardo nei pagamenti da parte della PA che ha raggiunto livelli inaccettabili, mettendo a dura prova la vita delle imprese laziali del settore”. Lo denuncia Augusto Coriglioni, delegato di Unindustria per Ricerca ed Innovazione e Presidente della sezione IT che rappresenta nel Lazio 160 aziende con oltre 24mila dipendenti.

Il problema del ritardo dei pagamenti, che nel Lazio supera i 12 mesi da parte della Pubblica amministrazione, “crea non poche difficoltà operative ai nostri imprenditori – dice Coriglioni – ed investe tutte le imprese associate della filiera, dalle multinazionali, alle grandi con capitale nazionale fino alle piccole e medie imprese, che sono invece una risorsa importante e qualificata nella nostra regione. Il recepimento della direttiva europea sul ritardo dei pagamenti, che entrerà a regime a gennaio 2013, è senz’altro un passo nella giusta direzione, ma non sufficiente perché lascia scoperti i debiti pregressi della PA verso le imprese, che in Italia per il solo comparto dell’Ict si stima ammontino a oltre 2,5 miliardi di euro”.

“Il settore nel nostro territorio – continua Coriglioni – è molto penalizzato perché proprio la PA rappresenta il nostro cliente più importante e la mancanza di liquidità, dovuta al difficile recupero dei crediti, impedisce alle nostre imprese di investire capitali in innovazione e tecnologia causando gravi ripercussioni dirette in termini di ridimensionamento dell’attività d’impresa e di salvaguardia del know how e delle risorse umane, che sono la vera forza del nostro comparto”.

“Confidiamo – conclude Coriglioni – che al settore IT, vera leva di sviluppo del nostro Paese, non mancherà il sostegno da parte del futuro governo regionale non solo attraverso la tempestiva erogazione dei fondi europei alle imprese, ormai indispensabili per l’economia del territorio, ma anche onorando i propri debiti come impone la direttiva europea. Solo così potremo difendere la competitività innovativa della nostra regione, mantenere l’occupazione e la qualità dei servizi per cittadini e imprese”.

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