IL SONDAGGIO

Auto autonoma, gli americani non si fidano: “Il pilota umano è più sicuro”

Lo svela un nuovo studio Reuters/Ipsos, confermando la diffidenza degli americani sulle auto driverless emersa già un anno fa: il 70% non le comprerebbe. Servono più standard di sicurezza, ma per gli esperti è anche questione di mancata familiarità

Pubblicato il 02 Apr 2019

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Metà degli americani pensa che i veicoli totalmente automatizzati siano più pericolosi di quelli guidati dall’essere umano e circa il 70% non comprerebbe mai un’auto cento per cento driverless. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Reuters e Ipsos su un campione di 2.000 adulti negli Stati Uniti. Inoltre, il 63% non è disposto a pagare di più per avere l’opzione guida autonoma sul proprio veicolo e il 41% di chi potrebbe pagare questo optional non lo valuta comunque più di 2.000 dollari.

I risultati sono una doccia fredda per le aziende come Waymo (di Google), Uber e General Motors (tramite la controllata Cruise) che sono impegnate sullo sviluppo della guida autonoma e spingono per arrivare alla commercializzazione. Waymo ha già attivo un programma di trasporto driverless con le Chrysler Pacifica totalmente automatizzate in alcune aree di Phoenix, Arizona: il servizio funziona come un taxi collettivo.

Si tratta però di progetti pilota e ben pochi americani hanno mai viaggiato a bordo di veicoli totalmente automatizzati, osservano i ricercatori. Per gli esperti, gran parte della diffidenza di deve alla non conoscenza di questa nuova tecnologia. “Le persone si sentono più a loro agio con ciò che conoscono”, afferma Chris Thomas, co-fondatore di Fontinalis Partners e Detroit Mobility Lab. I benefici dell’auto autonoma hanno grande valore, afferma Thomas: più sicurezza sulle strade e più tempo da dedicare a noi stessi anziché guidare.

Per ora i risultati del sondaggio sono in linea con quanto emerso in uno studio analogo condotto da Reuters e Ipsos nel 2018 e con i risultati di altri sondaggi su americani e guida autonoma svolti da Pew Research Center, the American Automobile Association e altre organizzazioni. Gli incidenti mortali avvenuti con alcune auto driverless in fase di test hanno acuito la percezione di un sistema più rischioso, ma Dan Sperling, direttore dell’Institute of Transportation Studies della University of California, Davis, ribadisce che è solo questione di mancata conoscenza e familiarità con i veicoli automatizzati.

Gli americani per ora preferiscono appellarsi alle autorità pubbliche chiedendo norme più severe sulla circolazione dei veicoli driverless: due terzi del campione del sondaggio Reuters/Ipsos dice che le auto autonome dovrebbero rispondere a standard di sicurezza imposti dal governo più rigidi di quelli per le auto tradizionali e che le regole devono prevedere una chiara attribuzione delle responsabilità civili e penali in caso di malfunzionamento e incidente.

Una delle sfide più impegnative per le auto a guida autonoma è proprio la gestione degli imprevisti: su questo settore si stanno concentrando i ricercatori dell’Università di Stanford, che hanno iniziato a testare sul campo alcune soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Le prove sono state effettuate sul circuito di Thunderhill, in California, su due self-driving car: Niki, una Volkswagen Gti, e Shelley, un’Audi Tts.

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