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Auto connessa, Etno lancia l’allarme: “L’Europa ignora il 5G”

L’associazione delle telco chiede al Consiglio Ue di respingere la regulation che favorisce il WiFi per i sistemi di trasporto intelligenti: “Industria a rischio. Solo l’approccio technology neutral garantisce innovazione”

Pubblicato il 25 Giu 2019

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Lo sviluppo dell’industria europea dell’auto connessa richiede un approccio neutrale sulle tecnologie: no  alla corsia preferenziale per il wifi che penalizza il 5G. Questo il messaggio che Etno, Gsma, Gsa e 5G Automotive association mandano al Consiglio dell’Unione europea: la Delegated regulation sui sistemi di trasporto intelligenti (C-Its) su cui gli Stati membro si apprestano a decidere va, almeno nella versione attuale, respinta.

I “leader industriali europei”, spiega una nota dell’Etno, devono essere liberi di scegliere con quale tecnologia implementare il sistema C-Its scegliendo quella “più avanzata e attuale, ovvero la Cellular-vehicle-to-everything (C-V2x)“. La nuova regulation propone invece il wifi come standard d’elezione al quale gli altri dovranno essere resi compatibili e interoperabili, con condizioni che l’Etno definisce discriminatorie verso le tecnologie diverse o alternative. “Riteniamo che gli Stati membro debbano formalmente respingere la versione attuale del Delegated Act”, afferma il comunicato dell’Etno.

L’atto delegato andrebbe dunque modificato in modo da renderlo “technology-neutral” e “innovation-friendly”. Così come è formulata, la regulation “non garantisce la neutralità tcnologica, perché ignora il fatto che sono emerse negli scorsi anni tecnologie più nuove che possono accelerare la penetrazione di mercato del C-Its e la generale sicurezza sull’ecosistema globale”.

Un numero crescente di costruttori d’auto in diverse regioni del mondo, tra cui Cina e Stati Uniti, stanno migrando dal wifi alla C-V2x, sottolinea l’Etno. La tecnologia C-V2x è “matura e pronta alla commercializzazione” e, “considerato il contesto globale e gli sviluppi in corso, l’Europa rischia di isolare la sua industria automotive a causa del technology lock-in”.

Nei giorni scorsi il Parlamento europeo – accogliendo la linea della Commissione – ha dato il via libera allo sviluppo di uno standard per le auto connesse basato sui protocolli wifi già affermati (in particolare lo 802.11p), privilegiandoli rispetto alle soluzioni 5G-Cellular-V2x. Ora, se non vi sarà alcun veto dal Consiglio, la misura procederà senza ostacoli. La Commissione aveva già approvato una serie di regole che favorivano lo standard wifi e la commissaria per i Trasporti, Violeta Bulc, ha sottolineato che si tratta di una tecnologia “economica e semplice da implementare”.

Per Etno e le altre associazioni, tuttavia, solo l’approccio technology-neutral potrà rendere realtà i nuovi trasporti sicuri e intelligenti, all’interno di un ecosistema che include pedoni e ciclisti e che stimola l’innovzione sia nell’industria automobilistica che in quella Ict. Occorre evitare di creare restrizioni all’accesso di mercato per gli standard globali più avanzati.

La Delegated regulation, al momento, fa solo riferimenti superficiali alle tecnologie diverse dal vecchio standard wifi 802.11p. Nonostante si sostenga che sarà permessa l’integrazione dei nuovi entranti, gli esperti nazionali affermano che la clausola di revisione esclude di fatto le tecnologie mature gravandole con condizioni discriminatorie”, sostengono Etno, Gsma, Gsa e 5GAA. “Se limitiamo le nuove tecnologie obbligandole all’interoperabilità e compatibilità con i vecchi dispositivi 802.11p, tale condizione finirà col bloccare ogni tecnologia innovativa nel prossimo futuro”.

Costruttori d’auto e aziende Ict devono invece avere piena libertà di scegliere con quale tecnologia implementare il C-Its, conclude la nota dell’Etno: l’Europa non dovrebbe rendere obbligatorio il wifi 802.11p ma supportare sia il C-V2x sia l’alternativo Its-G5 focalizzandosi sull’obiettivo della sicurezza e non su quale tecnologia debba prevalere.

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