IL SONDAGGIO

Auto senza pilota, agli italiani non piacciono

Sondaggio dell’Istituto Piepoli: l’89% non è ancora pronto per le driverless cars e solo il 7% pensa che saranno presenti sulle nostre strade nei prossimi 10 anni. Un 23% non ne ha mai sentito parlare. Scarso anche l’utilizzo di app per la mobilità

Pubblicato il 06 Ott 2016

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L’89% degli italiani non è ancora pronto per le driverless cars e solo il 7% pensa che saranno presenti sulle nostre strade nei prossimi 10 anni. Un 23% non ne ha mai sentito parlare, eppure le auto senza guidatore sono già una realtà concreta oltreoceano. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato da Istituto Piepoli, commissionato da IT Taxi, presentato oggi durante l’IT Taxi Smart Mobility Talk, l’evento sul futuro della mobilità promosso da IT Taxi-3570.

Dal sondaggio è emersa l’esistenza di un gap tra chi già sfrutta le mobility app e ne conosce i vantaggi e chi non ne ha mai installata una (quasi 2 italiani su 3): per colmare questa mancanza di informazioni, IT Taxi ha realizzato una guida rapida alla Smart Mobility, scaricabile gratuitamente da www.ittaxi.it, con il contributo di alcune tra le realtà più rappresentative nel nostro Paese, tra cui BlaBlaCar, car2go, CityMapper, Moovit e altri.

Gli italiani sono meno digitalizzati di quanto ci si possa aspettare in tema di mobility app: solo il 27% ha installato almeno un’app sul proprio smartphone negli ultimi anni, ma la percentuale di chi le usa ogni giorno scende all’8%. Il 19% dichiara di usarle spesso, ma una buona parte degli intervistati dichiara di usarle solo qualche volta (21%) o raramente (10%).

Sebbene il 74% degli italiani sia d’accordo sul fatto che l’utilizzo della tecnologia abbia migliorato la vita di pendolari o di chi viaggia spesso, esiste anche un 42% che non utilizza nessuna mobility app; tuttavia più di 8 italiani su 10, tra coloro che ne fanno uso, ne percepiscono chiaramente i vantaggi, dichiarandosi soddisfatti.

Il 67% degli intervistati trova affidabili e vantaggiose le app per servizi di trasporto; tra i motivi principali, la possibilità di prenotare (39%) e pagare (42%) da smartphone in ogni momento e il vantaggio di risparmiare tempo (41%). Solo un 27% si dichiara scettico, perché teme che l’app potrebbe non funzionare quando serve (40%) o dare problemi al momento del pagamento (27%). Tra gli ostacoli rilevati, anche l’assenza o carenza di segnale, che spesso non permette di usare il servizio al meglio (28%), un problema ancora presente in diverse zone d’Italia, e una scarsa dimestichezza con l’uso di app (23%).

Sebbene l’apporto positivo dell’innovazione nei servizi destinati a chi viaggia sia percepito da molti, un 73% degli italiani ritiene che la tecnologia non possa sostituire del tutto l’apporto dell’uomo nei trasporti: sorprendentemente è proprio la fascia più giovane (18-34 anni) ad incidere maggiormente su questo dato, con il 43% delle preferenze espresse.

Questo tipo di diffidenza si riscontra anche al momento di valutare i mezzi senza pilota. Il 40% degli intervistati pensa che, come un qualsiasi computer, potrebbero smettere di funzionare mentre in uso e un italiano su 3 ritiene che sia importante affiancare a un pilota automatico il controllo umano.

C’è un altro aspetto che potrebbe frenare il mercato delle driverless car: al 20% degli intervistati l’idea di un’auto a guida automatica non affascina perché ama guidare, mentre un 19% dichiara di essere incuriosito, ma non ancora pronto ad acquistarne una. Solo l’8% al momento la comprerebbe. E se le prime auto senza guidatore sulle nostre strade fossero dei taxi? Il 60% non li utilizzerebbe: solo l’8% degli Italiani si è detto favorevole.

”Per il 79% degli italiani -ha commentato Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione Radiotaxi d’Italia- le auto che si guidano da sole sono un fenomeno che impiegherà ancora molto tempo a diffondersi, ma si tratta invece di una realtà molto concreta che impatterà moltissimo non solo sul settore taxi, ma anche sul traffico e sulle modalità di spostamento a cui siamo abituati”.

“In un contesto urbano e stradale -ha ricordato- come quello europeo e, in particolare, quello italiano, resta però forte la consapevolezza, anche tra i più giovani, che all’apporto di un pilota automatico debba comunque essere affiancato l’intervento umano. Dal sondaggio emerge, inoltre, come un’ampia fetta di Italiani non sfrutti al meglio le opportunità offerte dall’innovazione per migliorare i propri spostamenti: ci auguriamo che la nostra Guida rapida alla Smart Mobility, con i consigli di alcune delle principali realtà attive in Italia, possa contribuire a colmare questo gap”.

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