Argo, la piattaforma di Autostrade per l’Italia già in uso per gli oltre 4000 ponti, viadotti e cavalcavia della rete gestita da Aspi, da ora può mappare e gestire anche i tunnel autostradali. Con Argo Gallerie, il sistema è stato infatti esteso a 300 tunnel della rete per arrivare a coprire a fine 2024 tutte le 600 gallerie gestite. Entro l’anno, tutte le principali infrastrutture della rete di Autostrade per l’Italia potranno dirsi digitalizzate.
Argo Gallerie raccoglie e gestisce in tempo reale i dati strutturali relativi alle singole opere anche grazie al supporto della più recente tecnologia che, per esempio attraverso i rilievi effettuati con il laser scanner, è in grado di creare un gemello digitale di ogni infrastruttura. Più in generale, la piattaforma Argo, creata da Movyon, leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni di Intelligent Transport Systems, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia, assicura la massima trasparenza, rendendo simultaneamente disponibili alle strutture tecniche tutte le informazioni inserite e dialogando con l’Archivio Informatico delle Opere Pubbliche del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Analisi più puntuale in fase di ispezioni
Grazie alla piattaforma, gli ispettori sono facilitati nell’effettuare un’analisi più puntuale in fase di ispezioni, verificando passo dopo passo la conformità dei risultati con i parametri individuati dalle più recenti linee guida ministeriali. Si tratta di una mole notevole di informazioni, considerando che solo per le 600 gallerie della rete Aspi, ogni anno vengono effettuate più di 2.500 ispezioni in loco. Grazie alle stesse informazioni il gestore ha inoltre la possibilità di ottimizzare la programmazione delle eventuali attività da prevedere per l’infrastruttura.
Sistema dinamico di monitoraggio
Nell’ottica di garantire un ciclo virtuoso di vita delle infrastrutture e una conoscenza sempre più approfondita del patrimonio gestito, Aspi ha sviluppato inoltre un sistema dinamico di monitoraggio delle infrastrutture. Il progetto in parte finanziato dal fondo complementare al Pnrr (Pnc), permette il controllo da remoto tramite sensori IoT installati su ponti, viadotti e gallerie. Il sistema sensoristico è in grado di approfondire il livello di conoscenza delle infrastrutture, analizzandone le risposte e i comportamenti in caso di azioni esercitate da agenti esogeni. Lo studio va dall’analisi delle evoluzioni di componenti strategiche delle infrastrutture sottoposte a carichi di traffico sempre più pesanti, fino al monitoraggio delle risposte delle singole opere colpite da eventi atmosferici severi, come alte temperature ed eventuali dissesti idrogeologici.
Le opere selezionate all’interno del progetto rispondono inoltre a una tipologia preponderante sulla rete Aspi, pertanto lo studio portato avanti su un singolo viadotto consente di utilizzare le risultanze anche su altri ponti costruiti secondo lo stesso schema progettuale. Anche gli esiti del monitoraggio sensoristico confluiscono nell’ecosistema Argo arricchendone ulteriormente il bagaglio di informazioni. La realizzazione del piano è stata affidata a due controllate Aspi: Tecne ha curato il progetto del layout del sistema, stabilendo cosa monitorare e dove ed analizza i dati. Movyon ha progettato e installato i sistemi di monitoraggio, e sviluppato piattaforma e sala di controllo. L’obiettivo ultimo è disporre del monitoraggio digitale da remoto per 1.246 tra campate e conci di gallerie, per un totale di circa 100 tra ponti/viadotti e gallerie.
Punto strategico del piano di sviluppo
“L’investimento nell’innovazione tecnologica rappresenta un punto strategico del nostro piano di sviluppo, non solo per i servizi che offriamo e potremo offrire ai nostri utenti, ma perché rappresenta uno strumento prezioso per la gestione e l’avanzamento del grande programma di rigenerazione della rete – dichiara l’Amministratore delegato del Gruppo Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi -. Le nostre infrastrutture hanno un valore altissimo per la mobilità del Paese perché ne garantiscono i sistemi di interconnessione, con transiti che arrivano in alcuni punti anche a 200 mila veicoli al giorno, valori molto superiori alla media europea. La tecnologia oggi, attraverso il monitoraggio sensoristico e la digitalizzazione, ci consente una conoscenza a tutto tondo del nostro patrimonio infrastrutturale. Solo con questa conoscenza riusciamo ad ottimizzare gli interventi che ciascuna di loro richiede, programmando le attività con lungimiranza e limitando l’impatto sulla fruibilità della rete e quindi sulla mobilità delle persone e delle merci nei singoli territori”.
Cdp Venture Capital lancia CrossConnect
Cdp Venture Capital lancia CrossConnect, il nuovo programma di accelerazione interamente dedicato a nuove imprese che sviluppano soluzioni o servizi per le Infrastrutture. L’iniziativa è parte della Rete Nazionale Acceleratori Cdp Venture Capital, il network dedicato allo sviluppo di startup specializzate nei mercati a maggior potenziale di crescita che oggi conta 20 programmi verticali operativi su tutto il territorio nazionale.
CrossConnect nasce con una dotazione complessiva di oltre 6 milioni di euro, di cui 5 stanziati dal Fondo Acceleratori di Cdp Venture Capital, destinati a ticket di investimento iniziale e a successivi follow-on post accelerazione per le realtà che si distingueranno come più meritevoli. Sono co-investitori Plug and Play Tech Center ed Elis, che si occuperanno anche della gestione operativa del programma.
Aderiscono inoltre in qualità di Corporate Partner Eni, attraverso Joule, la sua scuola di impresa, Saipem, leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture offshore e onshore, Buzzi e Sonatrach Raffineria Italiana.