Ridurre l’indebitamento di oltre 3 miliardi di dollari, rimodulare gli obblighi derivanti dai piani pensionistici per i dipendenti in collaborazione con l’agenzia statunitense garante delle prestazioni previdenziali (Pbgc), e avviare le azioni necessarie per uscire, possibilmente entro il 2017, dal Chapter 11 (la strumento cioè previsto dalla normativa fallimentare negli Usa che consente alle imprese una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. Sono gli obiettivi del nuovo piano messo a punto da Avaya, a sostegno del quale la società statunitense specializzata in soluzioni che abilitano il customer e team engagement ha raggiunto un accordo con i titolari di oltre il 50% del suo debito first-lien (prioritario), tra cui alcuni componenti del gruppo ad hoc di creditori first-lien.
Il piano, si legge in una nota della società, è il risultato di intense trattative. I soggetti titolari che hanno sottoscritto il PSA detengono complessivamente oltre il 50% dell’indebitamento first-lien di Avaya e hanno convenuto, tra l’altro, “di sostenere le operazioni di ristrutturazione previste dal Piano modificato, di votare a favore del Piano modificato ove richiesto in conformità alla legge applicabile e di non intraprendere azioni in contrasto con il Psa o le operazioni previste dallo stesso”
“Siamo soddisfatti di aver raggiunto un accordo con questi stakeholder chiave nell’ambito del nostro processo di ristrutturazione – afferma Kevin Kennedy, presidente e Ceo di Avaya – Si tratta di una tappa importante nell’ambito della procedura del Chapter 11 e rappresenta un passo avanti di Avaya verso il nostro obiettivo, ovvero di uscire da questa situazione rafforzati e più competitivi come società. Riteniamo, inoltre, che si tratti di un risultato positivo e vantaggioso per i nostri stakeholder. Con un Piano di ristrutturazione sostenuto dai creditori e confermabile, abbiamo davanti a noi un percorso chiaro e percorribile per uscire dal Chapter 11 nel breve periodo”.