ASSTEL

Avenia: “Sblocca Italia strategico, ma le novità sul credito di imposta frenano gli investimenti”

Il presidente di Asstel: “Le modifiche introdotte dalla Camera introducono paletti operativi agli sgravi e violano il prinicipio di neutralità tecnologica”

Pubblicato il 17 Nov 2014

avenia-asstel-ericsson-120123113325

“Lo Sblocca Italia è un provvedimento importante in quanto sottolinea la strategicità della banda larga, ma le novità sul credito di imposta rischiano di frenare gli investimento delle telco”. Lo dice a Cor.Com, Cesare Avenia presidente di Asstel, dopo che la Camera ha emendato l’articolo 6 del decreto. “L’emendamento (a firma della deputata Pd, Chiara Braga ndr) – spiega Avenia – mette dei paletti “operativi” che rendono inefficaci gli sgravi del 50% per gli investimenti nelle aree bianche ossia in quelle a fallimento di mercato”. Nel dettaglio l’emendamento stabilisce che la copertura debba riguardare il 50% delle popolazione della zona interessata. In questo modo si potrebbero determinare contenziosi nelle modalità di calcolo, soprattutto quando si tratta di investimenti sulle reti mobili. Reti mobili che, invece, avrebbero avuto una spinta importante se il testo fosse rimasto quello originario.

“Il nuovo testo – sottolinea Avenia – riconosce il credito di imposta alla posa di cavidotti, cavi ottici e armadi ma non agli apparati tecnologici. Il tutto in contrasto con il principio di neutralità tecnologica assunto dall’Agenda digitale europea che stabilisce, sì, che la popolazione debba essere connessa ma non quanta fibra debba essere posata”.

C’è poi la questione del 50% che, nella versione definitiva del provvedimento, diventa “limite massimo” senza però precisare quali sono i criteri con cui si decide un’agevolazione al 50% a una percentuale più bassa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati