Le collaborazioni fra cloud company e operatori Tlc sono indispensabili per spingere la digital transformation anche a livello territoriale attraverso iniziative di co-investimento. Lo sa bene Aws, che sta per aprire 32 nuove local zone in tutto il mondo anche con l’obiettivo di lavorare sempre più a stretto contatto con le telco. “Aws è a tutti gli effetti un pezzo dell’infrastruttura, e il cloud è l’abilitatore del 5G. Senza questo connubio c’è il rischio che le reti di quinta generazione funzionino, almeno in Europa, come un 4G 2.0”. A dirlo è Franco Spicciariello, Director Public Policy, Italy & Central and Eastern Europe di Amazon Web Services, parlando in occasione di Telco per l’Italia, l’evento di Digital360 di scena oggi a Roma.
La sfida per le telco
“A oriente sono decisamente più avanti”, ha rimarcato Spicciariello, “mentre noi andiamo in ordine sparso. Sulle telco, in particolare, secondo me c’è un problema di ‘credibilità’. Per diventare veri abilitatori della digital transformation devono prima di tutto scegliere di passare al cloud, invece ci sono diverse resistenze, dovute alle tecnologie legacy e alla necessità di ammortizzare investimenti passati”.
C’è poi il tema della monetizzazione del 5G al di là dei ricavi generati con la connettività, a cui, secondo Spicciariello, dà troppo risalto il Pnrr. “Il piano dovrebbe invece indirizzare le telco alla comunità degli sviluppatori, che va coinvolta per riempire il 5G con servizi innovativi capaci di generare nuovo valore. È l’unico modo di andare avanti, a patto che ci sia il coraggio per fare il salto nel cloud. Servono inoltre nuove competenze, “ed è anche lì che intervengono le nostre iniziative di co-investimento: dal 2020 il numero di persone con skill certificate all’interno dell’ecosistema Aws è cresciuto dell’85 annuo%”.
La Pa affronta la cloud transformation
Il manager di Aws è invece piuttosto ottimista rispetto al modo in cui la Pubblica amministrazione sta affrontando la questione della cloud transformation. “Sono tanti anni che sento parlare di trasformazione della Pa, ora finalmente qualcosa sta cominciando a muoversi. Va dato merito anche al dipartimento per l’Innovazione del governo, dove c’è un livello competenza molto alto, anche rispetto ad altri Paesi”. Secondo Spicciariello, dopo qualche passaggio inizialmente lento col precedente esecutivo, il Ministro Colao e il Dipartimento Innovazione hanno adottato un approccio estremamente razionale, facendo fare all’Italia passa in avanti rispetto a Paesi come Germania e Francia.
. “La convenzione Consip ha messo sul piatto 700 milioni di euro per la migrazione in cloud di enti centrali e locali. Abbiamo tutti aspettato questa discontinuità per anni, durante i quali non era è stato letteralmente possibile vendere soluzioni cloud alla Pa. Oggi invece si è sancito il concetto che il cloud è una tecnologia sicura, anche rispetto ai temi della privacy e della sovranità digitale”.