Il founder del Google cinese è diventato il secondo uomo più ricco della Cina. Robin Li, al timone di Baidu, principale motore di ricerca della Repubblica popolare cinese, ha conquistato la medaglia d’argento nella classifica del Bloomberg Billionaires Index dopo che le azioni della società sono aumentate del 63% in un anno, consentendogli di avere in mano una fortuna pari a circa 11,9 miliardi di dollari.
Nella lista stilata da Bloomberg Li ha superato Zong Qinghou, presidente del gruppo Hangzhou Wahaha, produttore di bevande, il cui reddito è stimato in 11,8 miliardi di dollari.
Medaglia di bronzo nella classifica dei Paperoni cinesi è Wang Jianlin, founder del gruppo Dalian Wanda, che si occupa di proprietà ed entertainment. Jianlin ad agosto era considerato il più ricco della Cina, seguito da Zong.
La scalata di Robin Li alla lista redatta da Bloomberg è stata possibile perché, se il titolo di Baidu è salito negli ultimi mesi nel listino Nasdaq, questo è in gran parte dovuto all’aggressiva campagna acquisti dell’imprenditore. Il “re” del search asiatico ha speso 1,8 miliardi di dollari per accaparrarsi un’azienda cinese che sviluppa applicazioni per smartphone, la 91 Wireless Websoft. Un chiaro esempio dell’attenzione di Baidu nel posizionamento nell’Internet mobile, settore ain forte crescita anche nella Repubblica Popolare.
Inoltre, tra le società web cinesi, Baidu è seconda solo a Tencent, un gruppo specializzato in videogiochi che però ha conosciuto un successo folgorante grazie alla rete sociale per cellulari Wechat. Il patron di Tencent, Ma Huateng, è quarto nella classifica dei cinesi più ricchi, con un patrimonio stimato di 10,8 miliardi di dollari.
Quarto di cinque figli, Robin Li è nato da due operai del Yangquan. Spronato dalla madre a garantirsi una buona istruzione, è stato accettato alla prestigiosa Università di Pechino, dove si è laureato nel 1991 in information management.
In seguito si è trasferito negli Usa dove ha conseguito una laurea in computer science all’Università di New York, Buffalo. Ha poi lavorato alla Dow Jones & Co. a Princeton, New Jersey, dove ha sviluppato un software per indicizzare le ricerche su Internet. Nel 1997, proprio mentre i ricercatori di Google sviluppavanoi propri algoritmi di ricerca, Li ha presentato il suo studio al capo di Dow Jones, che l’ha respinto. Ma questo non gli ha impedito di diventare il leader del search nel mondo asiatico.