Il motore di ricerca cinese Baidu ha investito in Uber Technologies, la società di San Francisco che offre la contestatissima app per chiamare un’auto con conducente dallo smartphone, acquistandone una quota. Le due aziende non hanno fornito dettagli sull’entità dell’investimento ma, in base all’accordo raggiunto, Baidu connetterà le sue funzionalità di ricerca mobile e il suo servizio mappe su smartphone con la taxi app di Uber.
Baidu ha di recente aggiunto nuove funzionalità al suo motore di ricerca per aiutare i suoi utenti cinesi a trovare una serie di servizi anche dai loro smartphone e tablet. Il mercato dei servizi di car-booking in Cina è dominato da start-up sostenute da Alibaba e da Tencent Holdings, le due maggiori Internet companies cinesi. L’alleanza con Uber permette dunque a Baidu di allargare la sua offerta mettendosi in diretta concorrenza con quanto proposto da Alibaba e Tencent.
D’altra parte, entrare in una partnership con Baidu aiuta Uber a evitare alcuni degli ostacoli regolatori e legali che le hanno creato problemi in altri Paesi. Come noto, New Dehli ha messo al bando il servizio di Uber dopo che uno dei suoi autisti è stato accusato di stupro di una cliente. Uber è stata contestata anche in Germania, vietata in Spagna, Olanda e in Nevada (Usa) e dichiarata illegale a Rio de Janeiro, ma il Ceo e co-fondatore Travis Kalanick ha assicurato che in Cina non ci sono “problemi regolatori pressanti”.
Uber questo mese ha completato un nuovo round di finanziamenti che ha fatto salire il valore dell’azienda a 40 miliardi di dollari. Secondo la China National Radio la cifra investita da Baidu si aggirerebbe sui 600 milioni di dollari. Le due aziende non hanno confermato; hanno sottolineato invece il valore “strategico e commerciale” della loro cooperazione.
Il servizio di ricerca mobile di Baidu ha più di 500 milioni di utenti attivi mensili e il servizio Baidu Map ne ha 240 milioni, secondo dati dell’azienda stessa. Uber a luglio aveva già annunciato l’intenzione di espandersi in Cina e di assumere personale in 14 città. Oggi è già attiva in 9 città cinesi.