I temi del digitale sono al centro del settimo congresso nazionale Uilca, sindacato del settore bancario e assicurativo. Quello delle tecnologie emergenti è stato infatti un fil rouge che ha accomunato diversi degli interventi durante l’assemblea e le tavole rotonde, per tracciare uno scenario che coniughi la presenza delle persone con le innovazioni digitali che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel comparto.
“La digitalizzazione non è alternativa alle persone – sottolinea Salvatore Poloni, presidente del Casl Abi – Il nostro è un settore dove il servizio viene erogato da persone per le persone. La digitalizzazione è un mezzo. Ci può essere un dialogo digitale, una consulenza digitale, ma da una parte e dall’altra del filo ci sono sempre due persone”.
Ma i temi del digitale non devono essere divisivi, secondo la visione di Poloni: “Dobbiamo trovare un punto comune – afferma – non può separarci la visione della centralità della persona. Non è un tema facile, dobbiamo lavorarci con convinzione: il rispetto della persona in quanto tale, prima ancora di valutarla relativamente al lavoro che fa, è un fatto che non può dividerci perché deve essere patrimonio comune“.
Dello stesso tenore l’intervento di Fulvio Furlan, segretario generale Uilca: “Il nuovo contratto nazionale di lavoro rappresenta più che una sfida una opportunità che abbiamo per trovare delle soluzioni a scenari che sono in continuo mutamento, una opportunità per trovare soluzioni che ci consentano di accompagnare questi scenari – spiega – Si parte da una base importante dall’ultimo contratto, ma c’è da aggiustare qualcosa. La prima sfida da affrontare è quella della digitalizzazione – prosegue Furlan – Dobbiamo uscire dallo stereotipo che l’innovazione tecnologica riduce i posti di lavoro, il progresso nella storia c’è sempre stato, questa è l’opportunità che dobbiamo cogliere. Abbiamo bisogno di fare fronte a una condizione contingente, soprattutto dopo pandemia e guerra, e si devono trovare soluzioni per dare un ristoro a famiglie e imprese e trovare soluzione strutturali. Dobbiamo partire dall’idea che è necessario coniugare la vocazione di impresa e porsi al servizio del paese e dei territori“.
Della possibile convivenza tra i rapporti umani e la tecnologia e delle nuove opportunità che potrà aprire è convinto Giampiero Maioli, amministratore delegato di Credit Agricole Italia, secondo cui “andiamo verso la digitalizzazione di tutti i processi operativi e di tutti i prodotti verso la clientela, ma vogliamo dare a tutti la possibilità di un contatto con la persona, quindi un rapporto umano, oppure con la tecnologia e il digitale. Credo che le due cose siano compatibili“.