Nessuna decisione su Banda L e tariffe di unbundling. Secondo quanto risulta a Cor.Com i due dossier non sono stati studiati dal Consiglio Agcom di oggi, ma saranno discussi alla prossima riunione dei commissari.
Agcom dovrà avviare la discussione sula Banda L che il Governo intende valorizzare, in vista dei disciplinari di gara che l’Autorità è chiamata a mettere a punto. La Banda L, che si trova fra i 1452 e i 1492 Mhz rappresenta una porzione di spettro occupata oggi in parte dalla radio digitale, ma in genere poco sfruttata. La messa a gara di queste frequenze, destinandole alla larga banda mobile, è prevista dalla legge di Stabilità e il Governo prevede di incassare 600 milioni.
Sul fronte unbundling nel prossimo Consiglio i commissari proseguiranno la discussione sia sulle nuove tariffe (2014-2017) sia sulle tariffe 2010-12 che l’Autorità è chiamata a regolare in ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato. Sulle tariffe 2014-17 si aprirà una consultazione pubblica.
Quanto ai prezzi applicati per il 2010-12, la decisione del Consiglio di Stato impone la revisione delle tariffe unbundling bitstream (ovvero servizi di interconnessione all’ingrosso sempre alla rete in rame) e Wlr (servizio voce all’ingrosso) del periodo 2010-2012. Una questione che aveva da subito suscitato la reazione di Telecom Italia con l’amministratore delegato Marco Patuano che durante un convegno aveva stigmatizzato la revisione ex post dei canoni, preannunciando ricorsi.