COESIONE

Banda larga e innovazione, nelle casse delle Regioni 5,5 miliardi di fondi Ue

La Commissione europea dà il via libera a 11 programmi operativi regionali. Gran parte delle risorse saranno utilizzate per sviluppare reti veloci e sostenere la digitalizzione delle piccole e medie imprese. Delrio: “Una buona notizia per il Paese”

Pubblicato il 16 Feb 2015

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Favorire la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro, aiutando soprattutto le piccole e medie imprese e spingendo su banda larga e innovazione. A questo serviranno i 5,5 miliardi dei piani operativi regionali (Por) regionali di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio e delle due provincie autonome di Trento e di Bolzano approvati dalla Commissione europea. Di questi 5,5 miliardi 2,75 sono stanziati dall’Ue e l’altra metà dal cofinanziamento nazionale.

“Con l’approvazione dei primi programmi da parte della Commissione Europea parte concretamente la nuova programmazione dei fondi di coesione 2014-2020 e parte con buone notizie – afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, con delega alla Coesione territoriale – I programmi operativi regionali approvati, per 5,5 miliardi, permettono a loro volta di avviare un impegno radicale per temi come l’occupazione, la banda larga e la sostenibilità ambientale”.

Entrando nel dettaglio dei piani, la Lombardia ha in dotazione 970,4 milioni parte dei quali servirà ad estendere la banda ultralarga a 10.500 nuove imprese oltre a favorire interventi per l’innovazione tecnologica delle Pmi. Parte, invece, servirà a ristrutturare 580 alloggi (38.000 mq) nelle aree urbane e a realizzare 500 punti di ricarica per veicoli elettrici, 120 chilometri di piste ciclabili, 1.200 posti bici,18 velostazioni e parcheggi per biciclette. Si punterà anche alla riduzione del consumo di energia negli edifici pubblici.

Progetti simili anche per il Piemonte. La Regione guidata da Chiamparino punta ad utilizzare i 965,8 milioni per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile, incentivata l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili, valorizzato il patrimonio naturale e culturale con l’obiettivo di aumentare di 48.000 nuovi visitatori il numero di fruitori dei siti culturali finanziati.

I 64,3 milioni della Valle d’Aosta destinerà parte delle risorse alla riconversione energetica di 17 edifici pubblici e al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

La Liguria, invece, che conta su 392,5 milioni, utilizzerà i fondi anche per rispondere all’emergenza creata dalle recenti esondazioni di Genova. Sarà realizzato, infatti, un progetto integrato di tutela e messa in sicurezza dell’area del fiume Bisagno, da finanziare in parte con il Pon “Città Metropolitane”.

Punteranno prevalentemente alla diminuzione del consumo di energia negli edifici pubblici, alla mobilità sostenibile e alla valorizzare del patrimonio artistico, culturale e ambientale i Por dell’Emilia-Romagna, dell’Umbria, della Toscana e delle Provincie Autonome di Bolzano e Trento per cui sono a disposizione rispettivamente 481,8, 356,2, 792,4, 136,6 e 108,6 milioni.

Le Marche, invece, investiranno parte dei 337,3 milioni a disposizione in 440 nuovi chilometri di banda larga, la cui copertura sarà estesa a 1.080 imprese.

Il Lazio (in totale 913 milioni) si concentrerà anche sulla prevenzione e gestione dei rischi idrogeologici con interventi su 50 chilometri quadrati di territorio su cui insistono 7.000 abitanti.

“Questo pacchetto di investimenti – spiega Corina Crețu, Commissario europeo per la Politica regionale – servirà alle regioni italiane a promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, rafforzare la collaborazione tra ricerca e aziende, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l’infrastruttura di banda larga e l’accesso ai relativi servizi per un’ulteriore fetta di popolazione e di imprese. Inoltre, sono previsti importanti finanziamenti per il risparmio e l’efficienza energetica e la messa in sicurezza del territorio. Non da ultimo, questi investimenti sosterranno lo sviluppo del turismo e la salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale. L’insieme dei programmi operativi adottati si colloca all’interno della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della quale le regioni sono un motore importante”.

L’approvazione dei Programmi operativi segue quella dell’Accordo di partenariato, e cioè il piano strategico che definisce le priorità di investimento per l’intero territorio nazionale, avvenuta lo scorso ottobre. L’Italia ha presentato nel complesso 21 programmi operativi regionali e 6 nazionali (Cultura, Imprese e Competitività, Infrastrutture e Reti, Ricerca e Innovazione, Città Metropolitane e Legalità)

Per l’approvazione degli altri programmi, bisognerà attendere gli inizi di maggio. Alcuni di essi, infatti, hanno avuto un iter più travagliato, come i Por di Calabria, Campania e Sicilia che, a seguito della decisione del Governo di ridurre la quota del cofinanziamento nazionale dal 50 al 25%, hanno subito in corsa alcune modifiche e sono stati consegnati a Bruxelles nella versione definitiva definitivamente solo a fine dicembre scorso.

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