Il servizio di banda larga nel 2021 è diventato più costoso in tutto il mondo, con un conseguente aumento del digital divide tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo. È la banda larga fissa a far salire la media dei prezzi globale, con incrementi anche nel nostro continente (+12%). Tuttavia l’Europa è l’unica regione che, nel fisso, resta in linea con l’obiettivo Onu 2025 sull’accessibilità del broadband, registrando tariffe sotto il 2% del reddito nazionale pro capite. Lo rivela il nuovo brief “The affordability of Ict services 2021” (SCARICA QUI LO STUDIO COMPLETO) realizzato dall’Itu con l’Alliance for affordable internet (A4Ai).
I prezzi relativi dei servizi di banda larga fissa sono aumentati dell’8% in media nel mondo e rappresentano il 3,5% del reddito nazionale pro capite (o gross national income, Gni) nel 2021, contro il 2,9% del 2020. I prezzi relativi del mobile broadband sono saliti lievemente portandosi al 2% del Gni pro capite rispetto all’1,9% del 2020.
Europa, accessibilità massima nella banda larga fissa
Lo studio ha preso in considerazione i prezzi di cinque pacchetti broadband: mobile solo dati (2 GB); dati mobili e basso consumo di voce; dati mobili e alto consumo di voce; mobile via cellulare con basso utilizzo; banda larga fissa. Da notare che in tutti i piani tariffari, se si considerano i singoli Paesi anziché le intere regioni, la Cina è tra i pochissimi con tariffe low-cost, sempre al di sotto dell’1% del reddito medio.
I consumatori nelle economie meno avvantaggiate hanno mediamente pagato da cinque a sei volte di più i servizi broadband rispetto ai cittadini dei Paesi ricchi. Il costo è valutato relativamente al potere di acquisto ed è più alto in Africa, dove i servizi di banda larga fissa costano in media cinque volte di più rispetto alla media globale; quelli di banda larga mobile costano tre volte di più.
La banda larga fissa (5 GB) è il servizio che costa di più in assoluto. I consumatori dei Paesi a basso reddito pagano, in termini relativi, 28 volte di più di quelli nei Paesi con reddito alto. Inoltre, mentre negli altri tipi di servizio di banda larga il rincaro si deve alla perdita di potere d’acquisto dovuta alla crisi economica conseguente alla pandemia, nella banda larga fissa è per lo più legato al rincaro delle tariffe.
L’Europa è l’unica regione dove la banda larga fissa costa non più del 2% del reddito nazionale medio. In Africa costa quanto il 18,3% di uno stipendio mensile tipo.
Mobile broadband, prezzi in calo. Ma è ancora divario digitale
Sui prezzi della banda larga con dati mobili e basso utilizzo dei servizi voce, il prezzo medio mondiale è aumentato di poco e rimane entro il 2% del Gni mensile pro capite. Di fatto il costo di questo servizio è sceso tranne che per le economie con reddito alto. Ciò non vuol dire che sia abbordabile: in Africa il prezzo equivale al 7% dello stipendio mensile. La banda larga con dati mobili e basso utilizzo dei servizi voce costa 12 volte di più in Africa che in Europa, dove sono attivi i prezzi più bassi a livello globale. Gli aumenti maggiori sono nelle Americhe.
Ancora più elevati i prezzi dei piani con dati mobili e alto consumo di voce per i Paesi in via di sviluppo: rappresentano il 21,5% del Gni mensile pro capite. Anche qui l’Europa spicca per aver reso questo servizio leggermente meno caro nel 2021.
I prezzi del broadband mobile su rete cellulare, pur se in diminuzione all’1,3% del reddito medio pro capite su scala globale, nei paesi con basso reddito rappresentano il 9,3% dello stipendio mensile.
La pandemia ha reso la connettività “necessaria”
Lo studio nota che l’uso di dati e il numero di abbonati ai servizi di banda larga sono cresciuti nel 2021 e questo vuol dire che le persone hanno sacrificato altre spese pur di avere accesso affidabile a Internet durante la pandemia di Covid-19. I consumatori hanno pagato per restare connessi: i servizi di banda larga sono un lusso per il costo ma una necessità nella loro funzione, sottolinea il segretario generale dell’Itu, Houlin Zhao. “Sono indispensabili per comunicare, telelavorare, studiare e accedere ad altri servizi essenziali online. Ma dobbiamo affrontare con urgenza il tema dell’accessibilità del prezzo se intendiamo raggiungere il nostro obiettivo di una connettività universale vantaggiosa per tutti”.