“Telecom Italia lavora con Infratel da molto tempo e c’è un rapporto eccellente sia dal punto di vista operativo sia della pianificazione. Siamo interessati a una infrastruttura disponibile ad un prezzo interessante su contratti di lungo termine e non compreremo mai anno per anno come avevamo detto per un altro operatore che si era proposto. Non abbiamo la mania di costruire a tutti i costi”.
Intervenendo a margine della presentazione del master sui big data, organizzato da Tim all’Università di Tor Vergata a Roma in collaborazione con Ericsson, l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, spiega così le intenzioni del gruppo rispetto al progetto di costruzione della rete pubblica in fibra ottica nelle aree C e D, quelle a cosiddetto “fallimento di mercato”. Rispetto a quest’ultime, ha spiegato l’ad del gruppo, è necessario “un intervento pubblico per colmare il gap tra costo e domanda potenziale”.
In generale, sulla banda larga Telecom Italia “sta facendo passi avanti molto grandi e rapidissimi. Si diceva che non c’era la domanda invece la domanda c’è, sono molto ottimista”. Patuano ha sottolineato che la compagnia di telecomunicazioni ha messo in conto “alcuni miliardi di euro da investire nel prossimo futuro” e che alla Rete veloce verranno destinati “altri 3-4 miliardi”.
Nessuna novità sul fronte del dossier Metroweb, rispetto al quale l’ad non si è sbilanciato: “No news good news. Dopo la pausa natalizia, a gennaio si torna a lavoro anche su quello”.
L’ad della compagnia ha anche annunciato l’ingresso di Berners-Lee nella squadra dei testimonial di Tim, che 13 gennaio a Roma presenterà la sua trasformazione, lanciando un nuovo logo e una campagna pubblicitaria istituzionale in vista dell’unificazione con Telecom Italia. La scelta di coinvolgere l’inventore del World Wide Web, ha spiegato Patuano, è stata dettata anche dalla volontà di “riposizionare il discorso sulla banda larga non tanto e non solo sulle infrastrutture ma sui servizi”.