IL PIANO

Banda ultralarga, a fine maggio summit delle multiutility

L’annuncio del presidente di Utilitalia, Valotti: “Tema della fibra molto legato ai territori. Discuteremo del ruolo che le ex municipalizzate possono avere per lo sviluppo delle Ngn”

Pubblicato il 19 Mag 2015

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”Faremo una riunione a fine maggio a Roma tra le principali utilities sia quotate, sia con un significativo radicamento sul territorio” per discutere del ruolo che le ex municipalizzate potranno avere nel piano per le rete a banda ultralarga. Lo ha annunciato Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia e di A2A, a margine dell’inaugurazione di un impianto solare termico per il teleriscaldamento a Varese.

Il manager ha inoltre ricordato che “il tema della fibra è molto legato ai territori; nelle grandi città c’è una presenza pervasiva – anche con impianti sotterranei – delle grandi utility ed è chiaro che se si apre un tavolo su questo tema non possono non prenderne parte. Valuteremo poi condizioni, investimenti necessari e utilità per i cittadini”.

Nei giorni scorsi, mentre si accendeva il dibattito sul possibile ruolo che Terna ed Enel potrebbero giocare nella realizzazione del piano Bul, Valotti aveva annunciato che “le principali multiutily italiane si candideranno per la posa della rete ultralarga”, spiegando che verrà costituito “un gruppo di lavoro” all’interno dell’associazione di categoria affinché le multiutility siano “protagoniste di questa partita”.

Valotti, in qualità di presidente di A2A, aveva detto che multiutility lombarda e si candida a essere protagonista nei suoi territori di riferimento nella realizzazione delle reti infrastrutturali per la banda larga. “La banda ultra larga è un investimento fondamentale per il Paese voluto dal Governo e dalla Ue. Abbiamo appreso che Telecom ed Enel hanno un forte interesse che trovo legittimo. Nelle grandi città ci sono le grande utility che hanno già una rete strutturata nel sottosuolo e con il teleriscaldamento in parallelo poniamo il cavo in fibra ottica. E dobbiamo valorizzare al massimo le sinergie che ci sono rispetto a chi opera nei territori”, ha detto Valotti.

Secondo Valotti, “l’idea che ci sia un solo operatore che sviluppi la fibra in tutta Italia è forse difficile da realizzare, mentre diversi operatori possono fare un buon investimento”.

Per gli analisti piuttosto di Terna meglio Enel e le municipalizzate. Soggetti, questi, coi quali peraltro già collabora Telecom. ”L’infrastruttura di Terna utilizzabile per ridurre i costi di posa di fibra, da affittare a operatori di tlc, è meno interessante rispetto a quella delle municipalizzate (città) o Enel (aree rurali)”, che tra altro devono mettere a disposizione di terzi le proprie infrastrutture, afferma in una nota Intermonte. C’è di più: Telecom già collabora con Enel e le utilities per far passare la fibra ottica con la rete elettrica. Ed è sempre Intermonte a sintetizzare quel che si legge anche in altri report: bene i tentativi del governo per ridurre i costi della fibra ottica ma ”non si può prescindere dal coinvolgimento di Telecom”, così come ”è difficile ipotizzare una infrastruttura alternativa” a quella dell’ex monopolista.

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