Un decreto ad hoc per agevolare la nascita di alleanze tra gli operatori che gestiscono le infrastrutture fisiche, come potrebbe essere il caso di Enel ma anche di altre società interessate a intraprendere lo stesso percorso nella posa della fibra ottica, e gli operatori delle telecomunicazioni. Il provvedimento è in agenda nel Consiglio dei ministri di oggi, che dovrebbe approvare in via preliminare il Dlgs che recepisce la direttiva Ue sulla riduzione dei costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.
Nell’ordine del giorno della seduta di oggi, infatti, al quinto punto, quello dedicato all’esame preliminare di 10 decreti legislativi – della presidenza del Consiglio e dei ministeri di settore – per dare attuazione ad alcune direttive Ue, vioene citata anche la direttiva 2014/61/UE, “recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”.
Il provvedimento rafforzerà le regole già in essere, e preve il vincolo per i gestori di infrastrutture (dal gas all’acqua, dall’elettricità alle ferrovie fino alle strade) di concedere l’accesso per installare reti in fibra ottica agli operatori che ne facciano richiesta. Secondo le norme messe a punto nel decreto spetterà all’operatore proporre il prezzo che è disposto a pagare per accedere alla rete, e a illustrare il progetto che vuole realizzare e i tempi necessari. I gestori di infrastrutture dal canto loro potranno negoziare accordi con gli operatori per coordinare le opere di genio civile.
Il decreto disporrà inoltre l’operatività del catasto unico delle reti per la mappatura di tutte le reti esistenti, le cui regole, dopo l’approvazione del progetto arrivato in conferenza stato-regioni il 5 novembre, saranno fissate dal Mise entro fine aprile 2016.
L’articolo 8 inoltre, anticipa il quotidiano, attribuisce ai proprietari dei fabbricati o ai condomini “il diritto, e ove richiestone, l’obbligo, di soddisfare tutte le richieste ragionevoli di accesso” per la posa della fibra.