In che modo la banda ultralarga avvantaggia le pmi in termini di efficienza operativa, espansione del mercato e capacità d’innovazione? La connettività, in generale, è fondamentale per il processo di digitalizzazione delle imprese, e in particolare per le organizzazioni di piccola taglia che oggi devono competere, spesso anche a livello globale, con aziende più strutturate.
Dovrebbe essere evidente a tutti che l’accesso a reti fisse ad alta capacità consente di adottare efficacemente tecnologie di base e avanzate, scambiare facilmente informazioni all’interno dell’organizzazione (a prescindere da dove risiedano fisicamente i collaboratori) e verso l’ecosistema, e competere quindi sui mercati internazionali.
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L’Ftth come fattore critico di successo nella riduzione del digital divide
Naturalmente per garantire pari opportunità di crescita e sviluppo economico è essenziale pianificare interventi di infrastrutturazione armonizzati sull’intero territorio nazionale In quest’ottica è soprattutto la diffusione della Ftth nelle aree rurali e meno servite che consente di ridurre il digital divide.
Non stupisce dunque che la Commissione europea abbia posto la banda ultralarga non solo come elemento chiave per la digitalizzazione delle pmi, ma anche come uno dei pilastri fondamentali del Decennio Digitale Europeo, il programma che guida la digital transformation dell’Unione con specifici obiettivi da raggiungere entro il 2030.
I vantaggi dell’adozione della tecnologia Ftth sono del resto evidenti, e non riguardano solo lo sviluppo delle pmi:
- Velocità: la fibra Ftth garantisce velocità di connessione fino a 1 Gbps o più, sia in download che in upload, rendendola ideale per applicazioni ad alta intensità di dati.
- Stabilità e affidabilità: la fibra ottica non subisce interferenze elettromagnetiche e non è influenzata da condizioni atmosferiche, assicurando una connessione stabile anche in situazioni critiche.
- Efficienza operativa: grazie alla bassa latenza, la Ftth è perfetta per strumenti di collaborazione online, videoconferenze e applicazioni basate sul cloud, migliorando la produttività aziendale.
- Flessibilità per il futuro: la capacità della fibra ottica di gestire volumi crescenti di dati la rende una soluzione scalabile e a prova di futuro.
- Impatto ambientale minore: la fibra ottica garantisce una migliore efficienza energetica grazie a un consumo energetico inferiore e a una minore frequenza di interruzioni improvvise. Grazie alla migliore resistenza dei materiali, i cavi sono meno soggetti a danneggiamento rispetto al rame: meno manutenzione significa meno emissioni.
Più nello specifico, questi plus, declinati rispetto alle esigenze di business delle pmi, aiutano le organizzazioni a evitare rallentamenti operativi, accedere rapidamente a informazioni e applicazioni nel Cloud, svolgere attività ad alta ampiezza di banda senza significative diminuzioni di velocità, e aumentare l’efficienza lavorativa degli utenti, anche attraverso la logica del multitasking.
Cosa occorre per migliorare la connettività per le pmi
Per migliorare l’accesso delle piccole e medie imprese all’ultrabroadband è necessario prevedere una strategia duplice: da un lato, servono politiche per stimolare la domanda di servizi digitali (come nel caso dei Voucher connettività per le microimprese e le pmi), dall’altro, occorrono azioni infrastrutturali mirate. In quest’ultimo caso, un’analisi puntuale delle necessità territoriali e settoriali rappresenta uno strumento essenziale per comprendere l’effettiva copertura sul territorio nazionale e pianificare investimenti efficaci per ridurre i divari di copertura.
È su questi presupposti che nasce la collaborazione tra l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle pmi della Polimi School of Management e Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Grazie all’analisi capillare della connettività delle pmi italiane è possibile valutare le peculiarità territoriali e settoriali del Paese e intercettare le situazioni con particolari carenze. Investimenti mirati nella rete Ftth possono non solo colmare questi divari, ma anche attrarre nuove realtà imprenditoriali nei territori meno serviti.
Accesso alla banda ultralarga: a che punto sono le pmi italiane?
Secondo l’analisi effettuata dall’Osservatorio in collaborazione con Agcom, il 49% delle pmi dispone di una connessione Ftth. Tuttavia, è opportuno sottolineare anche che più di 21mila organizzazioni (9%) sono collegate a una velocità inferiore a 30 Mbit/s o non presentano dati disponibili. Con oltre 700 mila addetti impiegati e 253 miliardi di euro di ricavi generati, si tratta di una platea rilevante dal punto di vista economico e sociale, che risulta svantaggiata in termini di risorse necessarie per intraprendere e sostenere un percorso di trasformazione digitale.
L’analisi sulla connettività nelle pmi svolta dall’Osservatorio e Agcom mette anche in luce la distribuzione frammentata delle piccole e medie imprese italiane sul territorio nazionale. Oltre il 70% delle organizzazioni opera in aree in cui non sono presenti altre pmi o ve ne è solo un’altra. Tuttavia, vi è anche una significativa presenza di aree con concentrazioni più elevate di imprese, che rappresentano importanti poli di attività economica.
Emerge poi dai risultati della ricerca una correlazione positiva tra la densità delle imprese e la disponibilità della connettività Ftth. Ciò significa che le zone con minore densità di imprese sono meno servite da infrastrutture di rete avanzate; infatti, in aree dove è presente un’unica impresa, solo il 42% ha accesso alla connettività Ftth, mentre la percentuale di copertura aumenta al 49% in aree con due imprese. Una maggiore concentrazione di attività economiche, d’altra parte, incentiva gli investimenti in infrastrutture di rete.
I nuovi modelli di business abilitati grazie a digitale e ultrabroadband: vantaggi e rischi
La connettività a banda ultralarga è del resto un importante abilitatore per lo sviluppo della società moderna anche sotto il profilo del rafforzamento delle catene del valore, dell’abilitazione di nuove forme di crescita economica e dell’incremento della resilienza delle società moderne. A dirlo è uno studio strategico realizzato da The European House – Ambrosetti su incarico di Tim.
In particolare, secondo l’analisi, la banda ultralarga consente alle pmi di generare nuovi paradigmi di competitività delle proprie attività tramite tecnologie digitali quali il Cloud, l’IoT e l’intelligenza artificiale, che stanno avendo un effetto pervasivo sia sul modello di business che sul modello operativo delle aziende: la possibilità di comunicare i dati in tempo reale, di garantire sicurezza nelle transazioni e nelle autenticazioni può modificare in maniera consistente le modalità di erogazione dei servizi pubblici e privati,
La rivoluzione della smart mobility
Uno degli ambiti di sviluppo in cui la banda ultralarga sta abilitando nuovi modelli di organizzazione collettiva è senz’altro quello della smart mobility. Lo sviluppo di tecnologie quali l’IoT, tecnologie di big data analytics oppure l’intelligenza artificiale, hanno abilitato la connessione tra veicoli e tra singolo veicolo e l’ambiente circostante, dando vita a nuove modalità di concepire la mobilità urbana e la gestione delle flotte aziendali.
Tra i principali impatti che lo sviluppo dei nuovi modelli di mobilità ha portato con sé è possibile citare una riduzione dei tempi di spostamento, una maggiore sicurezza degli utenti, una riduzione dei costi e un maggior contenimento delle emissioni.
Rispetto all’evoluzione dei modelli di business connessi alla Smart Mobility figura il passaggio dalla proprietà alla condivisione del veicolo, un’accelerazione della go-to-market e l’ownership del dato come risorsa chiave.
A ogni vantaggio, naturalmente, corrisponde sempre una fattispecie di rischio: la sicurezza della trasmissione del dato, la trasparenza dei flussi informativi, la tutela della privacy e la protezione dei dati nell’eventualità di attacchi cyber sono nuovi ambiti da gestire per sfruttare appieno le potenzialità della Smart Mobility.
La rivoluzione del precision farming
L’agricoltura di precisione è una delle applicazioni di maggior successo tra quelle implementate dalle pmi sfruttando le nuove tecnologie abilitate dalla banda ultralarga. Lo sviluppo di soluzioni basate su IoT, georeferenziazione, big data analytics e blockchain hanno portato alla diffusione di tecniche di irrigazione di precisione, abilitando la possibilità di tracciare l’intera filiera agroalimentare e di implementare alcuni metodi di coltivazione innovativi come l’idroponica.
La possibilità, per gli agricoltori, di applicare le nuove tecnologie alle coltivazioni, assicura un monitoraggio continuo delle coltivazioni, un uso efficiente delle risorse, un aumento produttività, una riduzione delle emissioni e dei costi.
Tra i principali impatti che l’agricoltura di precisione genera per individui e collettività si possono citare una riduzione del costo dei prodotti, un aumento delle informazioni disponibili, una maggiore qualità degli alimenti e della sicurezza alimentare, una riduzione delle emissioni e degli sprechi alimentari. Sul fronte dei rischi da gestire per sfruttare appieno le potenzialità del precision farming bisogna citare ancora una volta quelli relativi alla sicurezza dei dati aziendali. Sarà inoltre necessario, per limitare incidenti e interruzioni della filiera, l’aggiornamento continuo delle competenze professionali legate alle nuove tecnologie.
Come cambia il rapporto con i clienti attraverso i social network
I social network e i servizi di messaggistica istantanea hanno inciso profondamente i modelli di relazione sociale, trasformando le modalità di socializzazione e interazione tra le persone e i brand.
Questa evoluzione per le imprese si è tradotta in un aumento della velocità di trasmissione delle informazioni, una maggiore efficienza del servizio di customer service, un aumento dei canali commerciali e un rafforzamento della customer intimacy.
Tra i principali impatti che la comunicazione social ha generato per individui e collettività si possono citare un aumento della partecipazione sociale e pubblica, una maggiore possibilità di accesso all’informazione, la possibilità di comunicare a distanza e un’accresciuta inclusione territoriale nei confronti di individui che si trovano in aree geografiche più periferiche.
D’altro canto, la tutela della privacy degli utenti e il trattamento e la sicurezza dei dati raccolti rappresentano i principali rischi da gestire per sfruttare appieno le potenzialità generate dalla comunicazione social.