È sulle aree industriali che si gioca e si giocherà sempre di più la “vera” sfida della digitalizzazione italiana. Il Piano Industria 4.0 ha debuttato da pochi mesi: gli ordinativi per i macchinari di nuova generazione stanno registrando un’impennata inaspettata. Ma per garantire la piena operatività della fabbrica di nuova generazione sarà determinante poter contare sulla fibra ottica. Tema di cui si discuterà in occasione dell’EY Capri Digital Summit 2017.
“Le zone industriali dei piccoli centri sono spesso prive di copertura a banda ultralarga e le scarse infrastrutture esistenti non consentono di erogare collegamenti stabili e perfomanti. Tutto questo crea serie difficoltà alle aziende che quindi non dispongono degli strumenti per svilupparsi, essere innovative e competere efficacemente sul mercato”, spiega Roberto Passarotto, manager of Presales di Fastweb.
La società è consapevole da tempo di quanto la questione impatti sul sistema-Paese e non a caso sta portando avanti da diversi anni un piano che prevede di raggiungere diverse aree industriali facendo leva sulla presenza di infrastrutture civili già esistenti e soprattutto sulla collaborazione pubblico-privato. “Un esempio di collaborazione virtuosa con la Pubblica Amministrazione – racconta ancora Passarotto – è il progetto che abbiamo realizzato per la zona industriale di Noventa di Piave dove, grazie all’attenzione della giunta comunale al superamento del digital divide e alle ricadute positive in termini occupazionali sul territorio, è stato realizzato il cablaggio dell’intera area con il collegamento in fibra di oltre 30 aziende nei primi sei mesi di sviluppo del progetto”.
Sono 28 le aree industriali in cui è presente la rete Fastweb “e nel corso dell’anno – annuncia il manager – prevediamo di collegare in fibra in modo capillare le aziende di altre 15 aree. Il piano proseguirà anche nel 2018 dove contiamo di iniziare i lavori in una ventina di aree industriali”. Le imprese potranno non solo navigare a banda ultralarga e scambiare volumi significativi di dati ma anche implementare una serie di servizi a valore aggiunto in grado di sostenere e sviluppare il business. E per quanto riguarda le PA, Fastweb evidenzia che è in forte aumento, ad esempio, la domanda di reti di videosorveglianza per il controllo del territorio. E anche in questo caso solo la banda ultralarga farà la differenza.
Tre i principali driver di cambiamento individuati dalla infrastructure company guidata da Alberto Calcagno: cloud, convergenza fisso-mobile e IoT. “Le aziende sposteranno la loro IT nel cloud e quindi avranno bisogno di connettività ad alta velocità e affidabilità per collegare le sedi con i data center del service provider ed accedere ai propri dati da remoto e in mobilità – spiega Marco Pennarola, Manager of Mktg Product Dev.&Go to Market di Fastweb -. Non solo: in sede i dipendenti delle aziende utilizzeranno il wifi per collegare i propri dispositivi aziendali (pc, tablet, smartphone) e quindi si moltiplicheranno le connessioni, e con esse il bisogno di banda ultralarga. Fuori dalla sede i dipendenti avranno bisogno di connettività in mobilità e di servizi convergenti, fino ad arrivare al 5G”. E ancora: “L’insieme dei servizi della cosiddetta Internet of Things che prevede collegamenti veloci tra macchine/sensori e sistemi informativi, aumenterà esponenzialmente la necessità di connessioni e quindi il ricorso alla banda ultralarga sarà naturale”.
“Tutti questi elementi – conclude il manager -rappresentano degli abilitatori del processo di digitalizzazione delle aziende, pubbliche e private. Il successo delle aziende e la capacità della PA di migliorare i servizi ai cittadini ed alle imprese dipenderanno in maniera sostanziale da questa trasformazione digitale e, quindi, dall’adozione della banda ultralarga”.