I Comuni rappresentano uno snodo decisivo nell’attuale processo di infrastrutturazione digitale del territorio, resosi non più rinviabile alla luce del ritardo che sconta il Paese nella disponibilità di connessioni ad alta velocità. Oltre ad essere i principali erogatori di servizi pubblici rivolti ai cittadini e alle imprese, ad essi è demandata la responsabilità nella gestione amministrativa degli interventi di realizzazione delle reti su strade, edifici, sottosuolo e soprasuolo in ambito cittadino, nonché il coordinamento con le altre istituzioni competenti in materia.
Si tratta di un ruolo delicato, che impatta significativamente sul governo del territorio e sui piani di intervento degli operatori. Il tutto in un settore che, a livello normativo, negli ultimi anni ha visto susseguirsi diversi cambiamenti non sempre facilmente attuabili dalle amministrazioni locali, in particolar modo quelle più piccole, che da qui ai prossimi anni saranno coinvolte nella realizzazione della rete pubblica nelle c.d. “aree bianche” a fallimento di mercato.
Non possiamo nasconderci che, soprattutto nei contesti non urbani, gli Enti locali hanno ancora difficoltà a pianificare uno sviluppo locale basato sul digitale. Non è solo un problema culturale, ma anche e soprattutto di mezzi: finora essi sono stati spesso destinatari passivi di scelte tecnologiche calate dall’alto o proposte dagli operatori di mercato, non avendo reali leve di politica locale per indirizzarle. La ragione, oltre ai noti vincoli di bilancio, risiede in una carenza di professionalità con competenze digitali dovute al lungo periodo di blocco del turn over del personale che, accompagnate dall’assenza di solide misure di accompagnamento e empowerment su questo settore, hanno generato un gap di cui soffrono ancora molti territori.
Allo stesso modo, però, va sottolineato come negli amministratori locali si sia ormai diffusa la consapevolezza di come la disponibilità di un’infrastruttura di connettività performante rappresenti una precondizione necessaria per ogni ipotesi di sviluppo socio-economico locale: oltre a soddisfare i bisogni dei cittadini in termini di diritto all’accesso ad internet, la presenza di una rete ad alta velocità abilita l’erogazione e la fruizione di servizi sempre più evoluti e interconnessi, potenziando e rendendo più efficienti le altre infrastrutture di rete (strade, sistemi di mobilità, rete di pubblica illuminazione, sistemi di monitoraggio ambientale, sistemi di allerta ecc.). Inoltre, la crescita della produttività nei territori si basa ormai, per la maggior parte dei settori, sulla capacità di interconnessione globale, necessaria a competere sui mercati internazionali, attrarre clienti, svincolare il luogo di produzione da quello di vendita e consumo.
La disponibilità di banda ultra larga, inoltre, permette di accompagnare con maggior efficacia alcune politiche territoriali che in questo momento stanno interessando in maniera significativa il Paese, e sulle quali il sistema dei Comuni è molto impegnato: il potenziamento delle aree metropolitane, che hanno una grande necessità di ridefinire le dinamiche di erogazione dei servizi di area vasta basandosi fortemente sull’uso del digitale; la rinnovata attenzione all’individuazione di strategie di sviluppo delle aree interne e meno popolate del Paese, e in generale dei piccoli Comuni, che possono tornare a riacquisire una loro centralità anche grazie alla capacità di proporsi come luoghi attrattivi perché non più gravate da uno svantaggio infrastrutturale legato alla distanza dai centri maggiori.
Per supportare l’azione comunale di crescita digitale dei territori, l’Anci ha recentemente pubblicato e reso disponibile sul proprio sito il Quaderno “L’infrastrutturazione digitale del territorio in Banda Ultra Larga: procedure, obblighi e strumenti per i Comuni”. Si tratta di una guida operativa che ha l’obiettivo di aiutare i Comuni nella gestione degli interventi di realizzazione di infrastrutture digitali nel territorio, messi in campo dagli operatori Tlc sia nell’ambito dei propri piani di investimento sia all’interno della più ampia Strategia Italiana per la banda ultra larga.
Amministratori e tecnici dei Comuni vi possono trovare informazioni e strumenti operativi utili a gestire gli aspetti procedurali relativi a concessione delle autorizzazioni alla realizzazione degli interventi, messa a disposizione di proprie infrastrutture idonee ad ospitare la fibra ottica, programmazione e coordinamento dei cantieri, prescrizioni relative alle modalità di posa e scavo per la posa della fibra.
Sono presenti inoltre strumenti prettamente operativi come linee guida e prassi su tecnologie di posa della fibra ottica, utilizzo del Sinfi (Sistema Informativo Nazionale Federato per le Infrastrutture), schemi di delibera e convenzione per gli interventi nelle aree bianche, condivisione degli interventi con operatori Tlc e gestori del gas, criterio di calcolo per il valore di locazione delle stazioni radio base e modalità di adesione alla rete federata nazionale “WiFi.Italia.It”.