LE STRATEGIE

Banda ultralarga, ora più investimenti

Huawei: nei prossimi anni i video su smartphone saranno la maggiore opportunità di business

Pubblicato il 18 Ott 2016

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I servizi video su smartphone e sui pc nei prossimi anni costituiranno la maggior opportunità di business per gli operatori di Telecomunicazioni e di conseguenza saranno un volano per lo sviluppo delle reti Gigaband. Parola di Huawei. Nel futuro delle Telco, secondo la multinazionale Ict, ci sarà sempre più spazio per alleanze strategiche con i broadcaster tv e più in generale i fornitori di contenuti. Ma per agevolare il trend servono massicci investimenti delle aziende nella banda ultralarga e una politica favorevole alle imprese da parte dei regolatori.

Un appello che è risuonato dal palco dell’Ultrabroadband Forum, svoltosi a Francoforte il 29 e il 30 settembre scorsi e organizzato dalla multinazionale cinese in collaborazione con la stessa Commissione broadband delle Nazioni Unite. Gran cerimonieri dell’evento i manager di Huawei, che hanno ribadito l’impegno della multinazionale Ict a fianco degli operatori Telco per la modernizzazione delle reti. Network, che nell’immediato domani dovranno, appunto, abilitare servizi video 4k ad alta definizione, realtà virtuale, per i quali sono necessari connessioni da un gigabyte al secondo, nonché applicazioni Iot per le industrie, le smart cities e le smart home. “Già oggi nel mondo sono attive 350 reti Gigaband e circa 150 sono attualmente in costruzione”, ha sottolineato Eric Xu, rotating Ceo di Huawei. “L’offerta di servizi video e non più soltanto voice sarà sempre più strategica per le imprese di telecomunicazione e diventerà un driver di sviluppo per la penetrazione della banda ultralarga. In Cina, ad esempio, già diverse compagnie telefoniche stanno cavalcando con successo questo andamento di mercato.

Oggi nella terra del dragone ci sono 10 milioni di consumatori video e China Telecom ha cominciato da due anni a produrre contenuti in proprio”, ha detto Xu. Secondo Ryan Ding, President of products and solutions di Huawei, “la costruzione di reti Gigaband ha subito un’accelerazione nell’ultimo anno”. Certo, il quadro cambia molto da Paese a Paese. “In quelli in cui i governi incoraggiano le imprese a investire anche grazie a regolamentazioni più semplici, la realizzazione delle reti ultraveloci è più rapida, negli altri dove ciò non avviene si assiste a uno sviluppo più lento”, ha rimarcato non senza una punta di polemica David Wang, Presidente di Huawei Network solutions, auspicando politiche più a misura di azienda.

Il manager del colosso cinese Ict ha poi voluto ribadire come Huawei stia lavorando alla progettazione di reti supportate dalla tecnologia microonde per offrire collegamenti a bassa latenza con una capacità di trasmissione che oscilla tra 1 e 10 gigabyte e ha illustrato alla platea la Fmc 3.0, l’ultima architettura pensata dalla multinazionale che prevede una convergenza tra reti fisse, mobili e cloud. “Pensiamo che la strategia di business delle Telco debba essere centrata sul modello Fmc 3.0”, ha affermato Wang, “per migliorare la user experience, fornire servizi sempre più in tempo reale, on demand e social e aiutare le imprese a digitalizzarsi”. Una partita che dovrà vedere sempre più alleati gli operatori di telecomunicazioni e le imprese Ict.

E sulla necessità di creare sinergie tra i due mondi e incrementare gli investimenti è intervenuto durante i lavori del Forum Ultrabroadband anche il segretario generale dell’Itu, Houlin Zhao. “Nel mondo ci sono più di due miliardi di persone ancora non connesse a Internet. Per colmare questo gap servono circa 500 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni, con una media di 90 miliardi da spendere annualmente”, ha esordito il capo dell’agenzia delle Nazioni unite specializzata nelle telecomunicazioni.Un incremento di risorse che, se si realizzerà, innescherà una crescita economica globale. “Aumentare gli investimenti del 10% sull’ultrabroadband determinerà un aumento dell’1,5% del prodotto interno lordo mondiale”, ha infatti messo in luce il Segretario generale dell’Itu, “Tutti i Paesi sono oggi chiamati a mettere la banda ultralarga al centro delle loro strategie di sviluppo”.

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