“Guardiamo con grande interesse tutte le soluzioni che possano favorire la creazione in tempi rapidi di una rete a banda larga e ultralarga che possano garantire la concorrenza, ma la scelta della soluzione dipende dalla politica industriale del Governo e dalle dinamiche del mercato delle singole imprese private, dall’interazione di questi due attori scaturirà la soluzione migliore”. Così il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella a chi gli chiedeva una valutazione di un possibile intervento di Enel per realizzare il piano del Governo.
Pitruzzella ha anche assicurato che il finanziamento da 6,5 miliardi che il governo darà alla realizzazione dell’infrastruttura “sarà compatibile compatibile con la normativa europea” in materia di aiuti di Stato.
Ieri al question time alla Camera il ministro per la Sviluppo economico, Federica Guidi, ha detto che il progetto di implementazione della banda larga in Italia potrà coinvolgere operatori diversi da quelli delle telecomunicazioni. Dopo avere citato la Strategia italiana per la banda ultralarga approvata dal governo all’inizio del marzo scorso, il ministro ha aggiunto che “questo progetto di ampio respiro implica anche il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, una mobilitazione di tutte le forze produttive del Paese. In questo senso ciascun operatore potrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano, inclusi i soggetti diversi da quelli tradizionalmente attivi nel settore delle telecomunicazioni”.
Nei giorni scorsi i rflettori di media e analisti si erano accesi su un possibile coinvolgimento dell’Enel mentre l’Ad di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, ha annunciato che la società è “pronta e disponibile” a collaboare alla realizzazione del piano qualora venisse richiesto. In una lettera inviata all’Agcom il 14 aprile Enel si dice pronta a sviluppare una propria rete in fibra ottica in sinergia con gli operatori delle tlc.
Guidi ha poi fatto il punto sui costi. “La strategia per raggiungere gli obiettivi della banda ultralarga prevede finanziamenti per 12,3 miliardi Di questi, 6 miliardi verranno da fondi pubblici: fino a 5 miliardi tramite il fondo sviluppo e coesione 2014-2020 e il resto da fondi europei e regionali” ha sottolineato, aggiungendo che “la strategia prevede, inoltre, misure di semplificazione, alcune inserite nello Sblocca Italia ed interventi per ridurre i costi per le infrastrutture, cercando di utilizzare quelle già presenti”.