Banda ultralarga, Preto: “Oltre alle risorse servono regole future proof”

Il commissario Agcom in un intervento a firma sul Sole 24Ore: “L’Authority impegnata nella messa a punto di regole adeguate. Definite una serie di misure per migliorare la qualità della rete”. E la parola chiave è collaborazione: “Agcom e Governo condividono lo stesso obiettivo: superare il digital divide e dotare il Paese di una rete efficiente”

Pubblicato il 11 Ago 2015

Obiettivi condivisi tra Governo e Agcom sulla banda ultralarga, in un percorso in cui la parola chiave per l’adeguamento infrastrutturale del Paese e il ritorno alla competitivtà deve essere “Collaborazione”, tra istituzioni e con il mercato. Proprio l’azione congiunta pubblico-privato è “la chiave del successo per le politiche infrastrutturali che altrimenti rischiano di essere faraoniche e inefficienti”. A sottolinearlo in un intervento sul Sole24ore è Antonio Preto, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, che evidenzia come l’azione del Governo, che giovedì ha approvato in Consiglio dei ministri i finanziamenti all’ultrabroadband, sia “in linea con le conclusioni emerse nella recente indagine congiunta di Agcom e Agcm sugli aspetti concorrenziali delle reti di nuova generazione”.

“L’Italia entra finalmente nell’era del quadruple play. E allora le reti debbono fornire agli utenti un accesso di qualità in grado di rispondere ad una domanda di dati, in particolare da mobile, sempre crescente. In questo contesto i finanziamenti alla banda ultralarga decisi dal Consiglio dei ministri, contribuiranno a dotare il Paese di un’infrastruttura essenziale. L’intervento pubblico si concentra, per ora, nelle aree a fallimento di mercato e si affianca agli investimenti privati che naturalmente prediligono le aree profittevoli. Lo Stato evita così di interferire con gli operatori che già stanno investendo e di distorcere la concorrenza sul mercato. E il Governo, saggiamente, non rischia di incorrere negli strali della Commissione europea”.

Quanto al versante regolatorio, “per garantire lo sviluppo della rete, oltre alle risorse servono regole certe e future proof che alimentano il circolo virtuoso di concorrenza e investimenti. E’ un impegno che Agcom sta realizzando sin dal gennaio 2012 – sottolinea Preto – e che prosegue ora con l’analisi dei mercati dell’accesso alla rete fissa. Lo schema di delibera è stato adottato il 28 luglio scorso e tra pochi giorni sarà notificato alla Commissione europea”. Misure che saranno valide fino al 2017 e che, prosegue Preto “confermano l’orientamento assunto dall’Autorità nel 2013”, “che ha dato avvio alla ‘corsa agli investimenti’ degli operatori e ha consentito, negli ultimi due anni, di raddoppiare la copertura ultrabroadband in Italia”.

“In concreto – spiega il commissario – le tariffe wholesale sono orientate ai costi e vengono previste misure ad hoc che riducono i tempi di posa delle reti, consentono un utilizzo efficiente delle nuove tecnologie come il vectoring e favoriscono uno switch off graduale delle vecchie centrali in rame”.

Tra le misure stabilite da Agcom per migliorare la qualità della rete Preto cita l’aggiornamento degli standard di qualità che Telecom Italia deve garantire ai concorrenti, con “penali adeguate in caso di disservizio”. “Ma la vera novità – prosegue – è l’apertura alla concorrenza delle attività di manutenzione e attivazione delle linee: gli operatori alternativi avranno la possibilità di scegliere un fornitore diverso da Telecom Italia”.

Inoltre, sottolinea Preto, la parità di accesso alla rete viene ulteriormente rafforzata, “potenziando il modello di equivalence of output, già considerato una best practice a livello europeo ma ce tuttavia deve migliorare le sue performance”.

“Ora Agcom è pronta a stabilire le condizioni per l’accesso alle reti finanziate con fondi pubblici, così come previsto dagli orientamenti della Commissione europea sugli aiuti di Stato per la banda larga, sempre nella prospettiva di garantire un’adeguata remunerazione degli investimenti e la piena concorrenza tra gli operatori. E’ chiaro – sottolinea Preto – che così come fondi privati e pubblici sono complementari, lo sono anche politica industriale e regolazione”.

“Pur nella distinzione dei ruoli Agcom e Governo condividono lo stesso obiettivo, quello di superare il digital divide e fornire al Paese una rete efficiente, strumento fondamentale per la sua competitività. Per il successo in questa impresa la parola chiave è collaborazione: tra le istituzioni e con il mercato. E la collaborazione c’è. Le condizioni di base per chi vuole investire dunque ci sono tutte. Il tempo delle scuse e dei ritardi è finito”.

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