”Il nuovo piano industriale di Telecom Italia prevede nel triennio 2015-17 investimenti nel nostro Paese per 10 miliardi di euro”. Lo ha ricordato Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, a Napoli per un incontro sulla banda ultra larga in Campania sottolineando che la metà di questi investimenti, (5 miliardi) “è destinata alle tecnologie innovative”.
”Oltre alla Campania, Telecom Italia si aggiudicata i bandi per lo sviluppo delle infrastrutture a banda ultra larga anche in Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria, a cui si vanno ad aggiungere le regioni del centro del Lazio e del Molise – ha aggiunto Recchi – In queste regioni verranno investiti circa 770 milioni di euro per fornire i servizi a banda ultra-larga a velocità tra i 30 e i 100 mega”.
“Telecom Italia contribuirà con più di 400 milioni tra infrastrutture passive ed elettronica, mentre la parte rimanente sarà coperta attraverso investimenti pubblici – ha sottolineato – Grazie a questi progetti, porteremo i servizi a banda ultra-larga a 10 milioni di italiani pari al 43% della popolazione di queste regioni, andando a collegare 4,6 milioni di unità immobiliari”.
”Se a questi numeri andiamo a sommare gli interventi effettuati senza contributi pubblici arriviamo a un totale di 15,7 milioni di italiani pari al 68% della popolazione delle regioni considerate – ha evidenziato – Numeri che da soli testimoniano e fanno capire l’entità dello sforzo operativo che Telecom Italia sta compiendo”.
Parlando di Agenda digitale, Recchi ha voluto ricordare che Telecom è “la prima azienda di qualunque settore per investimenti in Italia e siamo i primi a essere interessati che i decreti attuativi di Agenda Digitale vengano posti in essere”, definendo il piano del governo sulle Ngn “totalmente complementare”.
“E’ il primo piano di infrastrutture a lungo termine – ha precisato il manager – per cui è il benvenuto da parte di tutti operatori. Ha degli obiettivi ben precisi, allineati con quelli dell’agenda europea”. Le risorse a disposizione, che il presidente di Telecom definisce “importanti”, ammontano a 6 miliardi di euro che verranno da fondi europei del piano Junker “E soprattutto saranno i fondi che stimoleranno investimenti privati – ha sottolineato – perché senza investimenti privati queste cose non si riescono a fare”.
Per quanto riguarda il dossier Metroweb, il presidente di Telecom ha ribadito che “le trattative non si fanno sui giornali” e che si tratta di ”operazioni totalmente scollegate dal piano per la banda larga”.
”Noi abbiamo un piano che prescinde da quell’operazione – aggiunge – e poi qualunque altra operazione, accordo o joint-venture, che permetta di accelerare è benvenuta, sia che la faccia il privato, sia che la faccia il privato insieme con il pubblico”.