Via libera del Consiglio AgCom ai nuovi prezzi all’ingrosso per l’accesso alla rete di Tim in rame e in fibra. Il Consiglio ha approvato ieri sera le nuove tariffe wholesale, alzando i prezzi per la rete in rame e fibra-rame (Fttc), mentre sono stati ridotti quelli per la fibra (Ftth). Si tratta di un passaggio per certi versi storico ma molto è dovuto ai rincari frutto dell’inflazione: erano dieci anni infatti le tariffe non registravano aumenti.
“È una notizia più che positiva considerando che negli ultimi 10 anni le tariffe di Tlc si sono ridotte del 35%. È arrivato il momento di una svolta per dare il reale valore alle reti di telecomunicazioni, fondamentali per lo sviluppo del Paese”, commenta a CorCom Maurizio Dècina, professore emerito del Politecnico di Milano.
Gli aumenti previsti
Gli aumenti previsti per il 2023 saranno più contenuti rispetto a quanto preventivato in consultazione. Riguardo al 2022 saliranno solo le tariffe di accesso al Vulah con un impatto marginale considerata la quantità di linee attive sul totale.
A pesare l’inflazione e il parametro che incide di più è il Wacc (costo medio ponderato del capitale).
L’aumento delle tariffe per l’accesso in rame fa il paio con l’abbattimento di quelle per la fibra: in questo caso l’obiettivo è favorire la realizzazione e la migrazione alle infrastrutture di nuova generazione e accelerare sulla dismissione del rame attraverso il meccanismo del risk premium.
L’ok della Commissione Ue
L’iter per la modifica delle tariffe wholesale era partito lo scorso autunno e, pur prevedendo un aumento delle tariffe rispetto al passato, è frutto delle consultazioni con tutti gli operatori. Il provvedimento è passato al vaglio della Commissione Ue, a cui era stato notificato dalla stessa Authority, e per il quale Bruxelles ha dato il via libera lo scorso 28 aprile.