IL PIANO

Bandi Infratel, rinvio (anche) per Telecom: slitta tutto al 2017

Il Tar del Lazio ha fissato l’udienza il 25 gennaio 2017: in quella sede sarà discusso direttamente nel merito e deciso con sentenza il ricorso contro la delibera Agcom. Per Fastweb si aspetta il 14 dicembre

Pubblicato il 19 Ott 2016

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Sarà discusso direttamente nel merito e deciso con sentenza il ricorso amministrativo con il quale Telecom Italia chiede l’annullamento della delibera con la quale l’Agcom ha dettato le linee guida per la gara Infratel (del valore complessivo di circa 1,4 miliardi di euro). E’ l’esito dell’udienza di oggi, davanti al Tar del Lazio. I giudici hanno fissato il prossimo 25 gennaio l’udienza.

La delibera contestata nello specifico approva l’istruttoria concernente le linee guida per le condizioni di accesso wholesale alle reti di banda ultra larga destinatarie di contributi pubblici. Le linee guida definiscono “quali sono i servizi di accesso all’ingrosso che il soggetto beneficiario dovrà fornire e i criteri di tariffazione più adeguati per incentivare lo sviluppo delle nuove infrastrutture nelle aree a fallimento di mercato destinatarie di contributi pubblici”. Il ricorso, secondo quanto si e’ appreso, e’ incentrato in particolare su un tecnicismo: parte da una norma che normalmente regola la vendita wholesale (fissata dall’Autorità) e che stabilisce che i prezzi applicabili devono essere replicabili dagli altri operatori, per scongiurare fenomeni anticoncorrenziali come il dumping.

E’ prevista invece per il 14 dicembre l’udienza di merito al Tar sul ricorso di Fastweb. L’operatore ha contestato la penalizzazione, nel bando degli operatori verticalmente integrati.

Intanto il piano Bul va avanti. Per il primo bando sarà corsa a 4 tra Enel, Telecom, Retelit-Eolo-Eds ed Estra per la realizzazione delle rete a banda ultralarga nelle aree bianche di Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.

Oggetto del bando è la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione in modalità wholesale di una rete passiva ed attiva di accesso, che consenta di fornire servizi agli utenti finali a 100Mbps in download e 50Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobiliari nel Cluster C e di almeno 30Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del Cluster C e per quelle del Cluster D. Sedi della PA, scuole, presidi sanitari, distretti industriali saranno raggiunti da connessioni oltre i 100Mbps indipendentemente dal Cluster di appartenenza. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.

“I cittadini interessati dagli interventi previsti in questo bando sono 6,5 milioni, più di 3,5 milioni le unità immobiliari più di 500 mila le sedi di impresa e la PA, 3 mila i comuni – spiega una nota di Invitalia – L’importo complessivo del bando è di circa 1,4 miliardi di euro, così suddivisi: 439 milioni per la Lombardia, 388 per il Veneto, 232 per l’Emilia Romagna, 222 per la Toscana e 123 milioni per Abruzzo e Molise”.

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